Il colosso auto garantisce entrate alle casse di Wolfsburg, Braunschweig, Weissach e degli altri siti che vivono dei suoi stabilimenti. Ma con la flessione a seguito del dieselgate, gli amministratori devono stringere la cinghia. Nuove nubi sull’ex ad Wikterkorn: “Sapeva già delle inchieste”
Picco di tasse locali a causa della crisi Volkswagen. Lo scandalo che ha travolto la più grande azienda tedesca non poteva non avere conseguenze sui bilanci delle città che ospitano i suoi stabilimenti. La flessione degli introiti garantiti dal colosso automobilistico alle casse erariali di Wolfsburg, Braunschweig, Weissach e degli altri siti che vivono della buona salute di “mamma Vw”, sta costringendo le amministrazioni comunali a stringere la cinghia o, nella peggiore delle ipotesi, a cercare alternative.
Intanto la Bild riporta di un nuovo scandalo che riguarda l’ex amministratore delegato, Martin Winterkorn. Il patriarca dell’azienda ed ex capo del consiglio di sorveglianza, Ferdinand Piech, lo avrebbe avvertito già a marzo del 2015 di una possibile inchiesta delle autorità statunitensi contro Vw (le stesse che hanno avanzato poi ufficialmente l’accusa di una manipolazione delle emissioni, a settembre dell’anno scorso). Winterkorn, dimessosi a seguito dello scoppiare del Dieselgate, lo avrebbe liquidato allora, a margine del Salone dell’auto di Ginevra, con un “ho tutto sotto controllo”.
Tornando alle misure di emergenza cui sono man mano costrette le città tedesche, orfane delle generose tasse Vw, è già chiaro che a Wolfsburg sono dolori per tutti. Sono aumentate le tasse sui cani (con una teutonica progressione molto socialdemocratica tra primi e secondi cani che ovviamente penalizza questi ultimi), i contributo per gli asili per i più abbienti, gli ingressi per le piscine comunali e alcune addizionali locali. Braunschweig, invece, ha deciso con un filo di ironia di aumentare le tariffe dei parchimetri e, molto più seriamente, di tassare di più le tombe.
Altre città più a sud, come Baunatal, hanno preferito ricorrere ai tagli. La città dell’Assia ha accorciato il suo tradizionale festival culturale d’autunno da dieci a sei giorni. Altre, come Weissach, hanno dovuto cancellare dei generosi bonus come quello che la città sveva elargiva alle famiglie con figli che compravano casa (ben 5000 euro per ogni bambino). Anche qui, l’amministrazione ha deciso di aumentare il balzello per chi deve seppellire un morto. Ma solo per chi lo vuole cremare. Misteri dell’austerità.
Repubblica