L’ufficio studi di Mediobanca ha calcolato il costo sostenuto dall’amministrazione per i sismi che si sono succeduti dal terremoto del Belice (1968) a quello dell’Emilia (2012). Il più costoso in Irpinia con 52 miliardi. Gli analisti hanno stimato anche l’impatto del recente sisma sui bilanci di Generali e Unipol
Dal Belice all’Emilia, in 44 anni spesi 122 miliardi. Ogni anno, negli ultimi 44 anni, l’Italia ha accusato in media perdite economiche per 3 miliardi di euro a causa dei terremoti. Lo scrivono gli analisti di Mediobanca securities, citando uno studio dell’ordine nazionale degli ingegneri, secondo cui i costi attualizzati dei terremoti in italia tra il 1968 (Belice) e il 2012 (Emilia) hanno totalizzato quasi 122 miliardi di euro. Il sisma più costoso è stato quello dell’Irpinia del 1980 (con interventi previsti fino al 2023) con 52 miliardi, seguito da quello del Friuli del 1976 con 18,5 miliardi. Per l’Emilia la previsione di spesa è invece di 13,3 miliardi ed è di 13,7 miliardi la spesa stimata per il sisma che ha colpito l’Aquila nel 2009. Mediobanca ricorda i vari tentativi, dal governo Monti in poi, di introdurre una polizza assicurativa obbligatoria contro le catastrofi (l’Italia nell’ultimo secolo ha avuto un terremoto di magnitudo superiore al 5,5 richter ogni tre anni), che però sono sempre stati bocciati dal Parlamento.
Sulla base dei dati disponibili e considerando i 30 milioni di immobili presenti in Italia, una polizza obbligatoria potrebbe costare come semplice media circa 100 euro l’anno per ogni immobile. Fitch venerdì ha stimato perdite assicurate per 100-200 milioni di euro a causa del terremoto che ha colpito il Lazio e le Marche la scorsa settimana. Presupponendo che la riassicurazione assorba circa il 60% delle perdite assicurate (come è avvenuto per l’Aquila), sulla base della stima massima di danni per 200 milioni, il costo netto per ciascuno dei due maggiori gruppi assicurativi, Generali e Unipol, è stimabile in 16-24 milioni, che si tradurrebbe in un impatto dello 0,1% per il combined ratio di Generali e nello 0,3 per quello di Unipol.
Repubblica