Ore decisive per le nomine ai vertici dei tg della Rai. Il primo punto che arriverà sul tavolo del Cda mercoledì 3 agosto è il piano per l’informazione, illustrato dal direttore editoriale Carlo Verdelli, ma non si esclude che il direttore generale, Antonio Campo Dall’Orto, provi a stringere anche sugli avvicendamenti nelle testate. Un’accelerazione già finita nel mirino delle opposizioni, che anche oggi gridano al «golpe agostano» e alla «lottizzazione renziana», e del presidente della Vigilanza, Roberto Fico, che punta i piedi – anche su richiesta del Pd – e convoca i vertici dell’azienda sul piano news, sempre per mercoledì alle 20.30.
«C’è da augurarsi che quello che verrà illustrato nei prossimi giorni sia un piano compiuto e definito che contribuisca complessivamente a migliorare l’offerta informativa della televisione pubblica. Non vorremmo che l’accelerazione dei tempi di presentazione si fosse resa necessaria per la Rai per giustificare le nomine alla guida dei tg che potrebbero essere proposte in occasione dello stesso cda», avverte Fico. Anche il Partito democratico, con Francesco Verducci e Vinicio Peluffo, vicepresidente e capogruppo in commissione, spinge perché la commissione ascolti i vertici e dica la sua sul piano informazione.
Si preannuncia, dunque, un mercoledì di fuoco per la Rai. Dopo la riunione del cda, prevista alle 10, nel pomeriggio alle 15 il dg e la presidente Monica Maggioni sono attesi all’Autorità nazionale anticorruzione sulla questione delle nomine di manager esterni denunciata dall’Usigrai, poi in serata in Vigilanza. Il rebus tg, comunque, resta e non è chiaro se Maggioni e Campo Dall’Orto si presenteranno a San Macuto con le nomine già varate o se il consiglio si riunirà di nuovo a stretto giro per sciogliere il nodo. «Il cda potrà occuparsi del piano editoriale ma non certo delle nomine, perché i nomi sono conseguenza anche del piano e delle impostazioni che si daranno», ribadisce da Forza Italia Maurizio Gasparri. «Non tollereremo in alcun modo sotterfugi, se Renzi e i renziani hanno nei piani il golpe Rai agostano, cambino idea», gli fa eco Jonny Crosio della Lega. «Prima il progetto, poi i nomi», dice anche il dem Verducci, precisando però che «il merito delle nomine spetta esclusivamente all’azienda e non alla Vigilanza». «Il dg se vuole faccia le nomine, purché non si tratti di esterni. Oppure lasci i direttori che ci sono, purché imponga il rispetto delle leggi sul pluralismo e tenga conto dei dati dell’Osservatorio di Pavia», sottolinea dal Pd Michele Anzaldi, firmatario di diversi esposti, in particolare contro il Tg3. Mentre l’Usigrai stigmatizza «il tipico totonomine estivo in perfetto stile Prima Repubblica», «slegato dal prodotto e da qualunque ipotesi di riforma editoriale».
Novità potrebbero arrivare domani mattina, con l’integrazione dell’ordine del giorno del cda e l’indicazione dei nuovi direttori, che sarebbero tutti interni. I rumors rimbalzano incontrollati: al Tg1 si parla di conferma per Mario Orfeo, al Tg2 di promozione per Ida Colucci al posto di Marcello Masi, mentre sembra allontanarsi l’ipotesi di Antonio Di Bella al Tg3. Per la successione a Bianca Berlinguer nelle ultime ore si fanno, tra gli altri, i nomi di Gerardo Greco, Luca Mazza’, Giovanna Botteri, Andrea Montanari.
La Stampa