I primi sei mesi chiusi con un risultato netto di 12 mln. Posizione finanziaria positiva per 18 mln.
Fatturato giù del 4%: ricavi da vendite a -5% e raccolta -4%
Il gruppo L’Espresso chiude i primi sei mesi di quest’anno nuovamente in utile, a quota 12,1 milioni di euro contro i 22,1 milioni registrati al 30 giugno 2015. Il risultato netto 2016 risulta però maggiormente vicino a quello dell’anno precedente, rispettivamente pari a 11,2 e 12,9 milioni, al netto dei risultati di All Music e delle plusvalenze realizzate con il passaggio finalizzato il 30 gennaio 2015 a Discovery della società che editava il canale generalista Deejay Tv.
In particolare, il gruppo guidato dall’a.d. Monica Mondardini che porta in edicola tra gli altri il quotidiano Repubblica ha registrato un calo del fatturato complessivo del 4,2%, pari a 292,9 milioni di euro, con i ricavi diffusionali (compresi quelli diversi) giù del 4,7% per 122,2 milioni e con la raccolta pubblicitaria giù del 3,8% per 170,7 milioni. L’ebitda è sceso dell’11,9% sulla soglia dei 27,3 milioni di euro, l’ebit del 15,7% sulla soglia dei 19,9 milioni, a fronte di una contrazione complessiva dei costi al 3,2%. Sono questi i risultati principali del primo semestre 2016 approvati ieri dal cda dell’editrice presieduta da Carlo De Benedetti, che il 2 marzo scorso ha firmato un memorandum d’intesa per creare con Itedi del gruppo Fca (che pubblica la Stampa e il Secolo XIX) un’unica società con all’attivo in tutto 5,8 milioni di lettori circa e oltre 2,5 milioni di utenti unici giornalieri su internet. Entro sabato prossimo sono attesi i dettagli dell’operazione che verrà perfezionata nel primo trimestre 2017. Del nuovo conglomerato, comunque, la controllante del gruppo L’Espresso Cir manterrà una quota sopra il 40% (vedere ItaliaOggi del 3/3/2016).
In particolare, al 30 giugno 2016, sottolineano dal gruppo L’Espresso, i ricavi consolidati hanno attenuato la flessione rispetto agli esercizi precedenti e sul versante pubblicitario le attività radio si sono mantenute stabili mentre stampa e web hanno risentito dell’andamento critico generale. Dal punto di vista dei costi, invece, a fronte del dato complessivo a -3,2%, i costi per servizi sono scesi del 2,6%, quelli per acquisti del 4,4% e quelli relativi al personale del 4,2%, «tenuto conto di una riduzione dell’organico medio del 4,4%», hanno aggiunto da L’Espresso. L’organico, comprendendo anche i contratti a termine, include alla fine dei primi sei mesi dell’anno in corso 2.211 dipendenti contro i 2.222 del 2015 considerando anche l’assunzione di 39 lavoratori di una cooperativa del comparto stampa e preparazione che lavorava per i quotidiani locali Finegil (sempre facenti parte del gruppo romano).
All’ultima riga di bilancio, infine, il risultato netto ha beneficiato nel periodo di un milione di plusvalenze mentre queste ultime sono state pari a 9,3 milioni di euro nel primo semestre 2015. La posizione finanziaria netta è positiva per 18,2 milioni di euro, dopo un avanzo finanziario di 28,9 milioni. Al 31 dicembre 2015, la posizione finanziaria netta era negativa per 10,7 milioni, al 30 giugno dello stesso anno era negativa per 5 milioni di euro (quindi segnando un miglioramento di 23,2 milioni rispetto al primo semestre 2016).
Per quanto riguarda poi la parte finale dell’anno in corso, a chiusura del 2016 L’Espresso «potrebbe conseguire un risultato netto, escluse le componenti non ricorrenti, in linea con quello dell’esercizio precedente», senza trascurare però che le previsioni sull’andamento pubblicitario restano «incerte».
Ieri il titolo ha chiuso la giornata in Borsa a +4,59% a 0,7855 euro.
MArco A. Capisani, Italia Oggi