La rivoluzione Free di Xavier Niel, l’operatore mobile che in Francia ha battuto i ‘big’ nella guerra dei prezzi, arriva in Italia e Telecom è la prima a pagare. Il tonfo a Piazza Affari è del 10,81% a 0,65 euro, complice anche l’annuncio del finanziere di voler ‘smontare’ a breve le posizioni in derivati (valore 25 milioni di euro). E’ fresco il ricordo dell’effetto prodotto in Francia nel 2012 dall’arrivo degli abbonamenti mensili a partire da 2 euro.
L’Authority per le comunicazioni francese nel suo rapporto su quell’anno aveva registrato un calo dei prezzi per gli abbonati del 12,6%. Lo stesso film si era visto in Svizzera, l’anno scorso, quando Niel con Salt (ex Orange) ha lanciato la sfida a Swisscom e l’incumbent ha vacillato in Borsa. C’è chi è pronto a scommettere che anche in Italia significherebbe un’emorragia nei clienti per gli ‘Mvno’.Secondo l’agenzia di rating Fitch però Iliad “potrebbe aver bisogno di tempo per stabilizzare il riconoscimento del proprio marchio e per avere una rete di qualità appropriata”: questo dovrebbe ridurre l’impatto sulla concorrenza, perché “con l’importanza crescente dei dati mobili, la qualità della rete sta diventando un importante fattore di differenziazione per i consumatori”. “La competizione dovrebbe rimanere ragionevole, visto che il mercato italiano è già passato attraverso una significativa guerra dei prezzi tra il 2012 e il 2015 e i ricavi per utenti sono tra i più bassi dell’Europa occidentale”.Con un investimento intorno a 1,5 miliardi di euro (450 milioni solo per l’acquisto delle frequenze), finanziato dalla liquidità del gruppo (2,5 miliardi) Niel ora punta a ricreare il quarto operatore mobile della penisola, che scomparirebbe con la fusione 3Italia e Wind. Il contratto con Hutchison e Vimpelcom prevede il trasferimento di un ampio portafoglio di frequenze, l’acquisizione di migliaia di antenne nelle grandi città, dove è più difficile per un operatore installarne di nuove. Nelle zone rurali, Free potrà condividere la rete di Wind-3 per poi procedere a nuove acquisizioni/installazioni. Infine ha firmato un accordo di roaming sempre con Wind-3 per un periodo di cinque anni (rinnovabile per altri cinque), come quello siglato con Orange in Francia. L’arrivo di Niel, secondo Fitch attenua una delle preoccupazioni principali dell’Antitrust europeo che deve dare (entro l’8 settembre) il via libera alla fusione tra Wind e 3Italia, e cioè che il numero degli operatori rimanga invariato anche dopo l’operazione. “Mi auguro entro il mese di agosto o ai primi di settembre” ha detto Maximo Ibarra, a.d di Wind e designato alla guida della nuova società. “Entreremo in una fase molto interessante”, ha proseguito, in cui “saremo il primo operatore mobile” (34% di mercato), con “piani molto importanti di investimenti e innovazione”. Anche Niel, per non avere ostacoli, dovrà nel frattempo uscire da Telecom. La partecipazione potenziale è pari al 10,033% del capitale ordinario, ed è indirettamente detenuta tramite Rock Investment, mentre le posizioni lunghe complessive arrivano al 15,14%.
L’Huffington Post