Il personale di entrambi i vettori incrociano le braccia dalle 11 alle 15. La ex compagnia di bandiera ha già cancellato 150 voli preventivamente. L’ad Ball attacca i sindacati: “Protestano perché abbiamo abolito dei privilegi ingiusti”
Giornata di disagi per i passeggeri di Alitalia e Meridiana, con il personale delle due compagnie in agitazione e circa 150 voli cancellati preventivamente dalla ex compagnia di bandiera.
Proprio in Alitalia, dove i sindacati hanno confermato lo sciopero del personale navigante dalle 11 alle 15 di oggi, martedì 5 luglio, la vigilia di un’agitazione che mancava da un po’ di tempo è stata tesa, tanto da far scendere in campo anche l’amministratore delegato, Cramer Ball. Il manager insediato dal nuovo socio forte Etihad ha scritto una lettera di scuse ai passeggeri per “i possibili disagi”, ma soprattutto definito l’agitazione “estremamente deplorevole”. Secondo Ball, infatti, dietro la scelta dei rappresentanti dei lavoratori ci sarebbe la ripicca perché l’azienda ha confermato l’intenzione di annullare alcuni “privilegi” al personale navigante. “La compagnia aerea ha recentemente eliminato un privilegio concesso a piloti e assistenti di volo che consentiva loro di volare gratuitamente per raggiungere le loro sedi di lavoro di Roma o Milano”, scrive Ball nella lettera. “Voli gratuiti di cui ha finora beneficiato prevalentemente una minoranza del nostro staff”, sottolinea, e “i sindacati hanno proclamato lo sciopero dopo che abbiamo confermato la nostra intenzione di annullare questi privilegi, in linea con le altre compagnie aeree in Europa e nel resto del mondo”. Ecco perché, evidenzia, “trovo le azioni dei sindacati incomprensibili e ingiuste”. La lettera si chiude con la rassicurazione che “i nostri clienti vengono sempre prima”.
In via preventiva Alitalia ha cancellato 142 voli e già da venerdì ha “iniziato a riproteggere il maggior numero possibile di viaggiatori”. Nei giorni scorsi sempre Ball aveva scritto ai dipendenti invitandoli a rinunciare allo sciopero per non “danneggiare” i clienti e “per non colpire il business di Alitalia”.
Diversa ovviamente la posizione dei sindacati: la Uiltrasporti ha spiegato che “a oggi Alitalia non ha ritenuto di dare alcuna risposta alle giuste rivendicazioni sollecitate dalle lavoratrici e dai lavoratori”. Pertanto, “pur consapevoli del disagio procurato agli utenti, di cui ci scusiamo, la procrastinata indifferenza dell’azienda verso il rispetto delle regole non ha dato altra alternativa per ristabilire diritti e tutele delle persone”. Per il segretario confederale della Cisl, Giovanni Luciano, “lo sciopero di domani è un fatto che deve preoccupare tutti” e “dispiace vedere quanto sia durata poco la pace sociale”. Luciano “vuole tranquillizzare” Ball che “il sindacato italiano ha ben chiaro cosa significhino gli investimenti che l’azienda ha messo in campo” ma “sarebbe auspicabile che anch’egli, però, sappia cosa hanno ‘speso’ lavoratori, cittadini e Stato italiano perché il made in Italy sulle ali di Alitalia ci fosse ancora”. Dalla Filt-Cgil, il segretario Nino Cortorillo aveva già sottolineato che “pur consapevoli dello sviluppo e del posizionamento nel mercato da cui derivano sicurezza per l`impresa ed i lavoratori, se avevamo 10 ragioni per confermare lo sciopero, gli atti di Alitalia di queste ore ci dicono che ne abbiamo 100”.
E problemi e disagi ai passeggeri creerà anche lo stop di Meridiana, che si ferma sempre dalle 11 alle 15. Sui dipendenti di questa compagnia aerea ha acceso un faro anche l’Enac. Verifiche saranno fatte – viene spiegato – sul “perdurare dei disagi determinati dalle forme di agitazione dei dipendenti della compagnia aerea Meridiana che stanno portando ad astensione dal lavoro massiva da parte del personale di volo, causando irregolarità nel servizio di trasporto con gravi ricadute sull’utenza”.
La Repubblica