E’ il primo commento dell’Assessore Regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni alla notizia della presentazione oggi a Roma del Rapporto Symbola che annualmente quantifica il peso della cultura e della creatività nell’economia nazionale.
Regione Marche prima per spesa turistico-culturale. Sull’onda dell’Expo, il capoluogo milanese domina le classifiche, sia per ricchezza generata che per numero di occupati, nella top ten delle province più virtuose in quanto a valore aggiunto prodotto dal settore cultura e creatività. Un Paese che guarda avanti con coraggio senza dimenticare la sua storia, che coglie le opportunità della green economy e della digitalizzazione ma non dimentica la sua natura artigiana, fatta di piccole e medie imprese che traggono la loro forza dalla sapienza dei territori, dai loro saperi e dalla loro coesione.
Roma, 23 giu. (AdnKronos) – Il sistema produttivo culturale creativo fatto da imprese e non profit genera 89,7 miliardi di euro e ‘attiva’ altri settori dell’economia arrivando a muovere nell’insieme 249,8 miliardi, equivalenti al 17% del valore aggiunto nazionale.
La cultura in Italia nell’ultimo anno ha prodotto 89,7 miliardi di euro, il 6,1% della ricchezza nazionale.
“I dati illustrati ci confortano nel proseguire un impegno che la giunta regionale si era presa dall’insediamento – aggiunge Pieroni – una scelta precisa di investimento economico e sociale considerare la cultura e il turismo culturale assi strategici attorno ai quali ruota e si rilancia lo sviluppo economico e l’incremento occupazionale”. Una ricchezza che si riflette in positivo anche sull’occupazione: il solo sistema produttivo culturale e creativo da lavoro a 1,5 milioni di persone (il 6,1% del totale degli occupati in Italia). “La grande ‘voglia’ di Italia che c’è all’estero si deve a questi attori, che quotidianamente affrontano la competizione internazionale puntando prima di tutto sulla propria inventiva e sull’innovazione”. “Abbiamo creduto fortemente su questo settore come terzo motore di sviluppo e oggi le Marche lo stanno “accendendo” e stanno soprattutto comprendendo che fare sistema e reputare la Cultura elemento trasversale e coagulante di diverse energie sta già funzionando”.
Questa analisi scandaglia il sistema produttivo culturale e creativo fatto di musei, gallerie, festival, beni culturali, letteratura, cinema, performing arts, architettura, design e comunicazione, ma anche tutte quelle attività produttive che non rappresentano in sé un bene culturale, ma che dalla cultura traggono linfa creativa e competitività che nello studio definiamo creative-driven.
La crescita di peso del settore nel periodo 2011/2015 è dovuta soprattutto alla componente più direttamente legata alle attività culturali e creative. Dal mobile alla nautica, larga parte della capacità del made in Italy di competere nel mondo sarebbe impensabile senza il legame con il design, con le industrie culturali e creative. Segue da vicino il Nord-Ovest (7,1%) e poi il Nord-Est (5,8%) con il Mezzogiorno ad appena il 4,3%. Contributo importante anche dalle industrie creative, capaci di produrre 12,7 miliardidi valore aggiunto (il 14,2% del totale del comparto), grazie all’impiego di 250mila addetti (16,7%). La Toscana nel suo complesso si piazza dunque nei posti alti della classifica delle regioni per occupazione e valore aggiunto dovuti al sistema produttivo culturale e creativo. Ma subito dopo troviamo Arezzo (9%), Roma (8,8%), Torino (8,5%), Firenze (8%), Modena (7,7%), Bologna (7,6%), Monza-Brianza e Trieste (entrambe al 7,5%), Aosta (7,3%).