L’indice delle retribuzioni contrattuali orarie rimane invariato ad aprile rispetto al mese precedente e aumenta dello 0,6% su base annua. Lo comunica l’Istat segnalando che complessivamente, nei primi quattro mesi del 2016 la retribuzione oraria media è cresciuta dello 0,7% rispetto al corrispondente periodo del 2015. Con riferimento ai principali macrosettori, ad aprile le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dello 0,8% per i dipendenti del settore privato (0,7% nell’industria e 0,8% nei servizi privati) e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che ad aprile presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (3,4%); energia elettrica e gas (1,9%). Si registrano variazioni nulle nei settori della metalmeccanica, delle telecomunicazioni e in tutti i comparti della pubblica amministrazione. Alla fine di aprile i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 35,9% degli occupati dipendenti e corrispondono al 34,6% del monte retributivo osservato. La quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 64,1% nel totale dell’economia e del 53,6% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 37,9 mesi per l’insieme dei settori e di 17,1 mesi per quelli del settore privato. Sul fronte del commercio, l’Istat registra a marzo una contrazione congiunturale dello 0,6% in valore e dello 0,8% in volume. È il peggiore da maggio 2014. Le vendite di prodotti alimentari diminuiscono dell’1,2%. Nella media del trimestre gennaio-marzo 2016, l’indice in valore registra una variazione nulla, mentre l’indice in volume aumenta dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Rispetto a marzo 2015, le vendite crescono sia in valore (+2,2%), sia in volume (+1,9%). Infine, nel primo trimestre del 2016 l’indice destagionalizzato del fatturato dei servizi aumenta dello 0,3% rispetto al quarto trimestre 2015, con una lieve accelerazione della crescita rispetto a quanto registrato nei due trimestri precedenti.
Il Tempo