Erg non esclude di cedere in futuro la quota di maggioranza del 51%
Confermata la cedola di almeno 50 cent
Erg non esclude l’eventualità di cedere in futuro la quota maggioritaria (51%) detenuta in TotalErg, la joint venture con il colosso francese Total. Come ha spiegato l’a.d. Luca Bettonte, l’obiettivo è valorizzare la partecipazione, anche se «oggi non c’è questa opportunità.
Siamo un socio finanziario», ha osservato, «e vogliamo muoverci in questa direzione. Se ciò implica una uscita, non la escludiamo. Oggi, comunque, non c’è alcuna trattativa in corso». Del resto, TotalErg nel 2015 «ha registrato risultati ottimi: siamo orgogliosi di questa azienda, ma la nostra scelta industriale è diversa».
Intanto nel 2018, quando avverrà la liberalizzazione del mercato energetico, Erg punterà alla clientela retail, «una opportunità che siamo pronti a cogliere». Sotto il profilo del business, l’a.d. ha sottolineato che «continueremo a crescere all’estero nell’eolico, anche perché in Italia questo non ci è permesso: nel nostro paese non c’è un decreto sull’eolico, un regolamento che consente di investire in questo settore, e questo è imbarazzante. Puntiamo su paesi che hanno una solidità finanziaria e di governance, ma soprattutto che abbiano una politica energetica chiara». È il caso di Germania, Francia e Gran Bretagna. Non è invece prevista una crescita al di là del continente europeo.
Sul versante finanziario, anche quest’anno sarà rispettata la distribuzione di un dividendo di almeno 0,50 euro ad azione: «Per noi il tema della cedola è legato al concetto di stabilità. Non abbiamo una soglia di payout: noi distribuiamo dividendi quando siamo certi della stabilità finanziaria della società. La cedola è per noi un modo per restituire fiducia ai nostri azionisti. Abbiamo un dividend yield del 4-5% e contiamo di mantenerlo». Rimane alta l’attenzione ai costi ed è confermata la riduzione dell’indebitamento a 1,3 miliardi nel 2018. Il piano al 2018 prevede anche investimenti per 1,9 mld e un margine lordo di 450 milioni.
Ma la trasformazione potrebbe anche passare da alcune modifiche della compagine azionaria del gruppo. In particolare, ha spiegato il vicepresidente Alessandro Garrone, la quota detenuta dalla famiglia attraverso la holding San Quirico, che possiede il 62,8% della società, «non una percentuale scolpita nel marmo. A ora non c’è né l’opportunità né l’esigenza di aprire il capitale. È vero, non è una percentuale scolpita nel marmo, ma lo è il fatto che, finché avremo interesse per Erg, avverrà avendo la maggioranza dell’azienda. Sappiamo benissimo che oggi la maggioranza di un’azienda la si ha anche con il 50% più una azione. In futuro si vedrà».
In borsa il titolo Erg ha guadagnato il 2,67% a 10,75 euro.
Italia Oggi