Per i rappresentanti sindacali tutto ciò non può che significare una e una sola cosa e cioè la comunicazione ufficiale che Versalis passa di mano. “Nel pacchetto di vendita Versalis rimarremo al 30% – ha precisato l’ad di Eni Descalzi rispondendo alle domande rivolte durante l’assemblea, tra cui quella del deputato M5s Davide Crippa“. La trattativa dovrebbe essere oramai agli sgoccioli, se non addirittura conclusa ed il timore fondato è che la notizia ufficiale possa giungere già il prossimo 18 maggio quando Descalzi ha convocato i segretari nazionali dei chimici di Cgil, Cisl e Uil. “De Pascale non ha niente da dire, non alza la voce, non prende a pugni politici il Governo nazionale? – chiede Ancisi – Diventasse malauguratamente sindaco, come pensa di garantire pranzo e cena fino alla pensione ai mille lavoratori ravennati investiti direttamente dall’incombente perdita del lavoro e ai 600 della divisione ex Agip che seguirebbero a catena?” “Continueremo tutti insieme a protestare – ribadiscono i chimici brindisini – convinti che Brindisi ancora una volta farà la sua parte, non solo aderendo allo sciopero e al sit-in davanti al Petrolchimico, ma anche partecipando con una folta delegazione alla manifestazione a Roma”. “Eppure, ieri i lavoratori dell’ENI (posseduta dal Governo al 100%) della quale Versalis è parte, hanno scioperato otto ore a Roma ‘per dire no a quello che Eni e Governo hanno deciso’, come ha urlato il segretario generale della Femca-Cisl, Angelo Colombini, dal palco di piazza del Pantheon”. “Il Governo deve dare delle indicazioni in termini di mantenimento della guida pubblica del settore della chimica”. “Le scelte industriali di Eni sono fondamentali per il nostro paese”.