Stop alla vendita dei pacchetti da 10 e all’uso di additivi. Anche in Italia, dove la direttiva Ue era già stata applicata con un decreto legge, stretta sulle sigarette elettroniche
Per una volta è il resto d’Europa che si allinea all’Italia. Da domani entrano infatti in vigore in tutta l’Unione le nuove norme sul fumo, che Bruxelles ha elaborato due anni fa con la direttiva 2014/40/UE e il nostro Paese ha già applicato con il decreto legge entrato in vigore dal 2 febbraio scorso. I provvedimenti principali riguardano lo stop alla vendita dei pacchetti da 10 sigarette e di tabacco da meno di 30 grammi, l’introduzione di confezioni che per il 65 per cento avranno avvertenze sulla dannosità del fumo e il divieto di usare additivi o aromi per rendere il tabacco più attrattivo. La direttiva europea cerca di contrastare sempre più la diffusione del fumo tra gli adolescenti non solo con l’abolizione dei pacchetti piccoli, che costando meno sono più alla portata delle tasche dei giovani, ma anche con l’obbligo di dichiarare la pericolosità del fumo anche sulle confezioni di tabacco per preparare da sé le sigarette (ora molto diffuse) e su quelle per la pipa ad acqua.
L’obiettivo è di rendere la sigaretta sempre meno attraente, non solo sottolineando quanto è nocivo il fumo, ma eliminando gli additivi che la rendono più “gustosa”, come caffeina, vitamine, coloranti delle emissioni, o sostanze che facilitino l’inalazione o l’assorbimento di nicotina. Molto probabilmente anche i fumatori più consapevoli sono all’oscuro che molti di questi additivi rendono anche le sigarette più cancerogene e tossiche. Le nuove norme hanno proprio l’obiettivo di rendere ancora più stringenti gli obblighi dei produttori a dichiarare quanto contenuto in tabacco e sigarette e limitare le loro strategie pubblicitarie. E la “battaglia psicologica” è avviata, perché le avvertenze obbligatorie saranno fatte anche con immagini molto forti e da frasi che illustrano senza giri di parole i rischi legati al fumo: «provoca l’ictus», «aumenta il rischio di cecità», «può uccidere il bimbo nel grembo materno». Su ogni confezione sarà anche inserito il numero verde antifumo dell’Istituto superiore di sanità (800.554.088).
Nel mirino finiscono anche le sigarette elettroniche con il divieto, anche per queste ultime, alla vendita online di tutti i prodotti del tabacco, compresi appunto i contenitori di liquido di ricarica con presenza di nicotina. È stato inoltre introdotto il divieto di vendita ai minori di 18 anni di sigarette elettroniche e di liquido di ricarica con presenza di nicotina l’obbligo che questi prodotti siano confezionati a prova di bambino e di manomissione, corredati da un “foglietto illustrativo”, contenente istruzioni d’uso, controindicazioni, informazioni su eventuali effetti nocivi. La direttiva stabilisce un tenore massimo di concentrazione di nicotina, un volume massimo delle cartucce, dei serbatoi e dei contenitori di liquidi e non saranno ammessi elementi promozionali. I produttori dovranno invece notificare i nuovi prodotti agli Stati membri prima di immetterli sul mercato.
Come per tutte le direttive europee resta ora agli Stati membri tramutare le disposizioni in leggi e diverse decisioni saranno prese in modo autonomo. L’Italia con il decreto legge entrato in vigore lo scorso febbraio ha già inasprito le indicazioni Ue introducendo il divieto di fumo in auto in presenza di bambini e donne incinte.
Repubblica