La rinuncia del manager dei vip, candidato del Pd alle amministrative di giugno: «Con grande dolore mi ritiro per motivi di natura familiare». Ma il retroscena è tutto politico
Ufficialmente la rinuncia è dettata da «motivi familiari». Il ritiro di Lucio Presta, manager dei vip, candidato del Pd a sindaco di Cosenza alle amministrative di giugno avrebbe, però, ragioni politiche. Da interpretare con la rottura del dialogo tra Pd e Ncd. Il partito di Alfano che in Calabria s’identifica con il senatore Antonio Gentile, nei giorni scorsi ha ufficializzato la candidatura a sindaco di Cosenza dell’avvocato Enzo Paolini, area centrista. Stessa scelta Ncd l’ha fatta per le comunali di Crotone dove ha messo in campo un proprio candidato sindaco, rompendo, anche in questa città, ogni trattativa con il Pd.
«Vicenda personale»
«La vicenda Presta è solo personale e non c’entra nulla con la politica» – dice Enza Bruno Bossio, parlamentare del Pd. «Il partito con lui è stato leale. Certamente non potevamo scendere a patti con personaggi un tempo risibili e solo perché oggi, hanno ottenuto cariche di governo (il riferimento è a Tonino Gentile e Dorina Bianchi, entrambi Ncd), pensavano di dettare le regole». «Purtroppo avevamo ragione noi quando, dicendo alcune cose, siamo stati ingiustamente attaccati» ribatte il sottosegretario allo Sviluppo Economico Tonino Gentile ricordando che sul nome di Presta non c’era stato un accordo unitario allorquando il Pd presentò la sua candidatura.
«Il nome c’è già»
Lucio Presta nel comunicare la rinuncia non fa cenno a problemi politici, anzi manifesta il proprio ringraziamento verso coloro i quali hanno «fornito il loro appoggio e aiuto per una causa comune che aveva come scopo il cambiamento di Cosenza». Alla sua avventura il manager di Benigni avrebbe però voluto «dare un finale diverso». A pochi giorni dalla scadenza dalle presentazioni delle liste il Pd a Cosenza si ritrova senza un nome da spendere per la candidatura a sindaco. Qualcuno ipotizza una marcia indietro che significa convergere sul nome di Paolini, ma sembra questa un’ipotesi molto remota. «Il nome già c’è – dice Enza Bruno Bossio-. Entro venerdì lo comunicheremo. Sarà del Pd e soprattutto un cosentino». Un’accelerazione improvvisa per far vedere al premier e segretario del Pd Renzi, sabato in visita a Reggio Calabria per inaugurare il Museo, che in Calabria il Partito Democratico ha una propria identità da difendere.
Corriere della Sera