L’amministratore delegato del gruppo soddisfatto per la raccolta «inattesa»: +4,5% nei primi quattro mesi 2016 e «intorno al +10% in aprile». «Vogliamo stare nell’editoria»
Mediaset vuole continuare a investire, dopo l’accordo con i francesi di Vivendi, e chiude i primi quattro mesi dell’anno con una raccolta pubblicitaria in aumento del 4,5% rispetto a un anno fa. Lo ha detto Piersilvio Berlusconi, amministratore delegato del gruppo televisivo, all’assemblea degli azionisti del 27 aprile. «Un risultato oltre le aspettative — ha commentato il figlio di Silvio Berlusconi —. Le prospettive sono buone: nel solo mese di aprile la crescita pubblicitaria è stata intorno al 10%». Il manager ha poi ribadito che la famiglia non intende disimpegnarsi da Mediaset, dopo l’intesa dell’8 aprile con il gruppo guidato dal finanziere bretone Vincent Bolloré (che prevede uno scambio azionario paritario sul 3,5% delle quote di Mediaset e Vivendi, più la vendita ai francesi di tutta Mediaset Premium, in capo per l’89% alla famiglia Berlusconi e per l’11% a Telefonica). «Assolutamente no — ha detto Piersilvio Berlusconi a chi gli chiedeva se sarebbero usciti da Mediaset —. L’accordo con Vivendi conferma il nostro impegno, magari per costruire qualcosa di ancora più grande. L’impegno della famiglia nel settore editoriale sia televisivo sia della carta stampata rimane immutato. La voglia di rimanere nel campo dell’editoria è assoluta». Dalla vendita di Mediaset Premium, ha poi aggiunto il manager, «verrà una bella plusvalenza» a Mediaset per il bilancio 2016. Il titolo Mediaset in Borsa è subito salito dell’1,9%, dopo le dichiarazioni (per poi assestarsi nel primo pomeriggio intorno al +1%). Il bilancio approvato dall’assemblea degli azionisti, presieduta da Fedele Confalonieri, mostra per l’esercizio 2015 ricavi consolidati netti pari a 3,52 miliardi di euro (3,41 miliardi nell’esercizio 2014), con un risultato prima delle imposte e degli oneri finanziari (Ebit) positivo per 231,4 milioni di euro, rispetto ai 248,7 milioni di euro del 2014, e un risultato netto di gruppo di 4 milioni (rettificato: 28,9 milioni di euro) rispetto ai 23,7 milioni dell’anno precedente. Agli azionisti andrà un dividendo pari a 2 centesimi ad azione. L’assemblea ha inoltre autorizzato il consiglio d’amministrazione all’acquisto di azioni proprie, ai fini di una remunerazione dei manager con stock option, ma anche di investimenti di liquidità. Sulla cessione di Premium, ha detto anche Piersilvio Berlusconi, «il closing è previsto entro settembre. Stiamo lavorando ai modelli di business». Al momento dell’intesa per la cessione, secondo le dichiarazioni del capoazienda riportate dalle agenzie, la società aveva in cassa circa 100 milioni di liquidità, mentre i diritti per la Champions league sono costati 605 milioni per tre anni. Piersilvio Berlusconi ha anche detto che Premium nei primi quattro mesi del 2016 ha registrato ricavi in crescita di circa il 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Alessandra Puato, Corriere della Sera