Nasce il secondo operatore via cavo degli Usa. Operazione da 78 miliardi di euro. Paletti pro-Netflix: niente ostacoli al video on demand
Negli Stati Uniti è imminente la nascita di un colosso della banda larga fissa e della tv via cavo, con l’acquisizione di Time Warner Cable da parte di Charter Communication per un totale di 78 miliardi di dollari (69 miliardi di euro). Il dipartimento della giustizia Usa e la Federal Communications Commission hanno di fatto dato il via libera all’operazione a cui si aggiunge anche l’acquisizione di una società più piccola sempre da parte di Charter, la Bright House Network, per 10,4 miliardi di dollari (9,2 mld di euro), il che porta il valore dell’operazione a oltre 88 miliardi di dollari (78 mld di euro).
Il via libera è però condizionato: le autorità antitrust vogliono impedire che gli operatori della tv on demand come Netflix siano danneggiati dalla nuova Charter, che sarà il secondo fornitore di banda larga fissa e il terzo di televisione via cavo tradizionale negli Usa.
Il gruppo che fa capo alla Liberty Media di John Malone ha accettato le condizioni (anche se ci sarà un’udienza formale) e sarà vincolato per sette anni. I paletti riguardano da una parte i contenuti: Charter non dovrà imporre ai propri fornitori clausole che impediscano loro di cedere in licenza film, show e quant’altro anche a servizi di video streaming on demand. Inoltre dovrà concedere a condizioni eque a questi ultimi l’interconnessione sulle proprie reti Internet (senza balzelli nel caso il provider generi molto traffico). Infine le condizioni dovrebbero riguardare l’impossibilità di imporre ai clienti tariffe al consumo oppure tetti nel caso guardino molti video online.
«Le tre condizioni per sette anni dovrebbero aiutare i consumatori beneficiando la concorrenza», ha detto il presidente della Fcc Tom Wheeler in una nota che raccomanda agli altri commissari l’approvazione. «L’impatto cumulativo di queste condizioni sarà di garantire ulteriore protezione per le nuove forme di servizi video offerti sulla rete Internet».
Il processo di acquisizione è durato a questo punto un anno, considerando che il primo accordo si è trovato nel maggio del 2015 per una cifra di 56,7 miliardi di dollari (50,2 mld di euro), che diventano oltre 78 con l’assunzione del debito. Charter, fino a questo momento quarta società del cavo negli Usa, balzerà così al secondo posto dove già stava la Twc e raggiungerà 23 milioni di clienti, più altri 2 milioni che dovrà coprire come ulteriore impegno davanti all’antitrust.
Si tratta del secondo tentativo per Malone: in precedenza Twc aveva rifiutato un’offerta non sollecitata e a quel punto si era fatta avanti la Comcast, vista come il cavaliere bianco. L’offerta di quest’ultima, però, era stata stoppata dal Dipartimento di giustizia e dalla Fcc perché, già primo operatore come lo sarà anche in futuro, con l’acquisizione di Twc sarebbe arrivato a una marketshare del 60%.
Italia Oggi