Dalla Cina arrivano i viaggiatori che spendono di più (328 euro al giorno): amano lo shopping. Gli americani, al secondo posto per spese, sono innamorati della Dolce Vita, mentre i giapponesi criticano le infrastrutture. Tutti i profili dei turisti stranieri in Italia nell’analisi di Confimprese
I turisti che visitano l’Italia non hanno dubbi: è bella e trascorrerci le vacanze è un’esperienza che vale la pena di vivere. E’ il primo, incoraggiante, risultato dell’indagine Mobilità, accoglienza, cultura e fascino che Confimprese ha curato con Nielsen per desrivere l’Italia vista dagli occhi degli stranieri che l’hanno visitata negli ultimi due anni. “Il 95% dei turisti è soddisfatto dell’intero percorso esperienziale fatto durante il soggiorno in Italia”, dice l’associazione, “persino i giapponesi ipercritici per definizione”. Arte, cibo, moda, musei e shopping sono i punti di forza. Anche se, va ammesso, non mancano alcuni rilievi critici, in particolare se si tratta di trasporti e infrastrutture; per gli stranieri (francesi e giapponesi in testa), e in particolare il loro portafoglio, è un po’ elevato il costo dei servizi, in particolare sulla rete autostradale. Ma quasi tutti, alla fine, nel Belpaese ci tornerebbero e consiglierebbero ai loro parenti e amici di farvi visita. “Il turismo straniero è prevalentemente concentrato sulle città d’arte e sui più noti luoghi di villeggiatura – commenta Mario Resca, presidente Confimprese, in una nota -. Dobbiamo promuovere un turismo più diffuso e sostenibile che raggiunga più capillarmente il nostro territorio. E’ necessario fare sistema tra le istituzioni e tutti gli operatori della filiera, predisporre un piano strategico organico che comunichi il nostro Paese nella sua interezza. Uso integrato delle tecnologie e intermodalità sono due temi su cui lavorare per garantire ai visitatori facilità sia di informazione sia di spostamento attraverso l’Italia”.
Roma, Venezia, Firenze, Milano e Napoli sono in effetti le mete “classiche” per la stragrande maggioranza (83%) dei viaggiatori stranieri, “ma non scherzano nemmeno mare, montagna e laghi con la Toscana in testa per località minori visitate sia al mare che all’interno”, annota la ricerca.
I viaggi lungo la Penisola sono stati organizzati in 65 casi su 100 via web, segno dei tempi che cambiano: se una volta il Grand Tour dell’aristocrazia europea si faceva in carrozza, oggi gli stranieri in visita al Belpaese sono contenti della puntualità del volo e della pulizia che trovano in aeroporto, ma lamentano le code al controllo passaporti e le attese per il ritiro bagagli. Negativi i giudizi sulla conoscenza delle lingue e i prezzi (volo, mezzi di collegamento con le città), mentre l’Alta Velocità ferroviaria o gli Intercity intercettano il favore del pubblico. Male, invece, il trasporto regionale. Per i viaggiatori su gomma, pollice in alto al personale delle aree di servizi (gentile), al comfort durante le soste e al cibo, ma uno su tre è insoddisfatto dei prezzi del carburante, dei pedaggi autostradali e della pulizia dei servizi igienici.
La ricerca di Confimprese – riguardante Francia, Inghilterra, Germania, Russia, Cina, Giappone e Usa – rileva che i più critici sono i giapponesi: “Sulla parte infrastrutturale bocciano i costi eccessivi dei biglietti dei treni, la cortesia del personale di bordo e la sicurezza su aerei e treni. Spendono 180 euro al giorno, viaggio escluso, per il loro soggiorno in Italia e non disdegnano anche località ambite tra cui Capri, Ischia e Toscana, ma risparmiano sull’hotel, tanto che il 45% alloggia nei 3 stelle. I francesi, che nel nostro Paese arrivano perlopiù in auto (39%), criticano nel 35% dei casi la pulizia, la segnaletica e, nel caso di utilizzo dei mezzi pubblici, hanno da dire anche sul costo del biglietto. Spendono 84 euro al giorno, viaggio escluso, per un soggiorno mordi e fuggi, di 2 o 3 giorni soprattutto in hotel a 3 stelle (37%)”.
La Dolce Vita affascina gli americani, che su tutto apprezzano le bellezze paesaggistiche e il cibo. Con i cinesi, sono per altro quelli “che spendono di più con un budget di 265 euro al giorno, viaggio escluso, e si dimostrano soddisfatti di visitare anche città come Bologna, Siena o Torino; il 38% soggiorna in hotel a 5 stelle e non si nega un soggiorno alle terme (16%) o una serata a un festival (18%). Spendono più degli altri per l’acquisto di opere d’arte sia in galleria sia attraverso le aste”.
Ecco, poi, gli altri profili: gli inglesi cercano clima e cibo e rimangono in Italia da 4 a 7 giorni con un budget di 97 euro al giorno; nel ranking delle città più visitate Roma è in pole, seguita da Venezia, ma anche la Toscana non scherza nelle preferenze degli anglosassoni: il 24% va al mare e il 28% in collina. E si trattano anche bene, visto che il 37% sceglie hotel a 4 stelle. I tedeschi sono affascinati (per il 71%) dal paesaggio, ma non trascurano certo musei e monumenti (64%). Tra le loro mete predilette, anche per la comodità di collegamento, il Lago di Garda e il mare della Toscana. Spendono 100 euro al giorno, mentre i russi “non disdegnano soluzioni lussuose sia negli alberghi sia nello shopping, nonostante un budget medio di 118 euro al giorno”. Dalla Cina, infine, arrivano i maggiori affezionati delle boutique di moda: amano lo shopping. “I sudditi del celeste impero, con un budget di 328 euro al giorno viaggio escluso, superiore agli americani, non si fanno mancare nulla: dagli alberghi a 4 e 5 stelle scelti dal 75% di loro all’acquisto di abbigliamento e accessori di lusso (38%) e di opere d’arte (29%). Amano non solo le vie dello shopping in centro città (77%), ma anche i centri commerciali. Nel ranking di chi ha visitato maggiormente Milano, la città della moda per eccellenza, figurano proprio i cinesi che non a caso hanno anche visitato Expo 2015 più degli altri. Certo, dopo il capoluogo meneghino, non potevano mancare a Roma (57%) e a Firenze (46%)”.
Repubblica