Sono gli investimenti previsti nel piano industriale. In borsa il titolo guadagna il 4,26%. Utile di gruppo a 73 mln. Il dividendo sale del 13%
A2A ritorna all’utile e si prepara a investire 2,2 miliardi di euro nei prossimi anni. La borsa apprezza e premia il titolo con un progresso del 4,26% a 1,176 euro. La multiutility milanese ha archiviato il 2015 con un profitto netto di gruppo pari a 73 milioni di euro rispetto alla perdita di 37 mln accusata l’anno precedente.
I ricavi consolidati sono ammontati a 4,9 miliardi (-1,3%), il mol a 1,048 mld (+2,3%) e l’utile netto ordinario a 278 mln (+58,9%). L’indebitamento finanziario netto ammontava a 2,897 miliardi. Il cda proporrà un dividendo di 4,1 centesimi ad azione, in crescita del 13% rispetto all’esercizio 2014.
Per quanto riguarda il nuovo piano strategico al 2020, sono previsti investimenti totali per circa 2,2 miliardi, un ebitda di 1,3 mld, un utile netto di gruppo di 0,4 mld e un dividendo di 7,5 centesimi per azione. L’indebitamento è atteso a 2,4 mld e i flussi di cassa operativi a 3,8 mld. Per quanto riguarda gli investimenti, circa 1,3 miliardi saranno destinati ad attività di sviluppo e l’80% del totale sarà realizzato nei settori regolati o quasi regolati.
Il presidente Giovanni Valotti, rispondendo a una domanda degli analisti sul possibile ingresso di nuovi azionisti nel capitale, come Cassa depositi e prestiti, ha detto che «dal nostro punto di vista, eventuali operazioni sul capitale sarebbero positive se accompagnate da importanti investimenti di sviluppo dell’azienda. Quindi, se A2A avrà maggiori risorse a fronte di maggiori progetti di sviluppo, credo che si avrebbe valore. Vedremo quale sarà l’orientamento nei prossimi mesi. Ci sono le elezioni, come sapete: credo che il nuovo sindaco di Milano, una volta eletto, attiverà un confronto con l’azienda per vedere che tipi di sviluppo ci possano essere». Valotti ha quindi chiarito che le stime del piano «scontano una certa prudenza nell’ordine di 250-300 milioni di euro».
L’a.d. Valerio Camerano ha affermato che nel 2015 «il rilancio è stato pienamente conseguito: abbiamo realizzato quello che avevamo promesso in termini di ristrutturazione, di rilancio e di ridisegno». Per quanto concerne eventuali operazioni di aggregazione, «sulle acquisizioni strategiche non possiamo fornire informazioni, mentre quelle industriali sono concentrate in tre ambiti: quello del trattamento rifiuti, dell’efficienza energetica e della vendita di energia elettrica e gas». Inoltre un rafforzamento della partnership con Acsm-Agam rientra «nella strategia presente nel nostro piano».
Gli analisti hanno apprezzato i conti di A2A, che hanno sorpreso soprattutto sul fronte del debito, mentre il business plan è ritenuto in linea con quello precedente. Per Equita sim la riduzione del debito è stata molto forte grazie alla generazione di cassa.
Banca Akros spiega che la società ha pubblicato «conti perfettamente in linea alle attese al netto delle svalutazioni, che servono per aprire la strada a un considerevole incremento dell’utile per azione e al dividendo». Gli analisti evidenziano poi la «sorpresa positiva» che è arrivata sul fronte del debito. Kepler Cheuvreux, confermando la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 1,3 euro sul titolo, ha evidenziato che il gruppo ha sostanzialmente confermato i target del vecchio piano, anche se lo scenario macroeconomico risulta sfavorevole. I conti 2015, inoltre, sono migliori delle attese.
Italia Oggi