Le remunerazioni del 2015. Invariati i compensi per Azzurra Caltagirone e Marina Berlusconi. Mauri -51%, De Benedetti -38%. Mondardini +1,5%
L’editoria non vive uno dei suoi periodi più floridi. E in effetti, dalle relazioni sulle remunerazioni 2015 dei gruppi quotati, emerge un quadro di moderazione nei compensi al top management. In base ai dati per ora disponibili, ad esempio, Ernesto Mauri, amministratore delegato del gruppo Mondadori, si vede praticamente dimezzare la remunerazione: dai 4 milioni del 2014 ai due milioni del 2015. In realtà il compenso fisso è rimasto inalterato (1,1 milioni, cui aggiungere i 538 mila euro di bonus annuale e i 350 mila di patto di non concorrenza), mentre nel 2014 aveva fatto il botto grazie a un long term e all’una tantum. Ci sono, comunque, i 2,7 milioni di bonus complessivi triennali che lo aspettano alla scadenza del bilancio 2017. Il presidente Marina Berlusconi rimane ormai da anni a quota 515 mila euro, mentre il cfo Oddone Pozzi, entrato in Mondadori nel giugno 2014, balza a 547 mila euro potendo contare su una intera annualità 2015. Spostandoci al gruppo Espresso, grande protagonista dell’editoria italiana con la fusione con La Stampa, l’amministratore delegato Monica Mondardini rimane sostanzialmente stabile a 925 mila euro (425 mila fissi e 500 mila di bonus). Da segnalare, invece, il passo indietro del presidente Carlo De Benedetti, che si riduce il compenso del 38% e scende a 245 mila euro. In Banzai il presidente Paolo Ainio incassa 485 mila euro (ma dal 26 novembre 2015 riceve solo 350 mila euro annui per la sua carica), mentre Pietro Scott Jovane si ferma a 75 mila euro, relativi però solo a due mesi e mezzo (da metà ottobre 2015) in qualità di amministratore delegato e direttore generale di Banzai. Per lui, invece, il compenso su base annua sarà di 450 mila euro, cui sommare i 150 mila da direttore generale e, nel caso, i 180 mila di bonus variabile. Nel 2104, come amministratore delegato di Rcs Media Group, aveva ricevuto una remunerazione di 702 mila euro. Infine Caltagirone editore, con i consueti 750 mila euro del vicepresidente Azzurra Caltagirone e gli 838 mila (-6,2%) del consigliere Albino Majore.
Claudio Plazzotta, Italia Oggi