Il comitato di controllo dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria (Iap) ha emesso una serie di ingiunzioni di desistenza sospendendo la diffusione di alcuni banner pubblicitari collocati in siti o forum di prodotti cosmetici, dedicati al dimagrimento e al benessere fisico. Si tratta di un segnale di quella che, nel 60° anno di attività dello Iap, potrebbe essere la nuova frontiera del controllo della comunicazione pubblicitaria: i banner e la comunicazione commerciale inseriti all’interno di siti internet e social. Nei casi trattati dallo Iap, aventi tutti a riferimento banner che rimandavano a sezioni di social e forum non riconoscibili per la natura commerciale, è stata contestata l’identificazione dei messaggi pubblicitari all’interno di contesti informativi e di discussione sul tema, l’ingannevolezza di alcune espressioni utilizzate. E ancora, la violazione delle norme specifiche sui prodotti cosmetici e la potenziale pericolosità di espressioni circa un utilizzo disinvolto dei prodotti, suscettibili di mettere a rischio la salute dei consumatori. Questa offensiva pubblicitaria dello Iap cade in un periodo storico della comunicazione pubblicitaria nel quale è sempre crescente il numero di imprese che ricorrono ai social per promuovere i propri prodotti e servizi, sfruttando le potenzialità di profilazione e di dialogo diretto con i potenziali consumatori. Un mondo che da tempo l’Antitrust ha messo nel mirino e che adesso anche lo Iap intende osservare con maggiore attenzione, passando dalla prima fase di allargamento della propria compagine anche ai grandi gestori di connettività fino a un controllo sistematico delle comunicazioni elettroniche attraverso i necessari adeguamenti normativi.
Federico Unnia, Italia Oggi