In occasione delle festività pasquali l’Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (AIGO) promuove alcune semplici raccomandazioni per gustare con piacere i piatti della tradizione italiana senza mettere a rischio la buona salute. Attenzione agli ingredienti del cioccolato: da quest’anno può contenere anche olio di palma
Agnello, capretto, pani e torte salate, uova di cioccolato, dolci tipici, vino e altre tipiche specialità: la ricchezza della tradizione culinaria italiana rende la Pasqua anche un’occasione estremamente golosa per riunire la famiglia e godere della buona tavola. Purtroppo, però, capita di abbandonarsi a esagerazioni ed errori alimentari: per questo l’Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (AIGO) promuove alcune semplici raccomandazioni per tutelare la buona salute e la forma fisica senza rovinare il piacere del “mangiar bene”.
Inoltre, da quest’anno è necessario prestare un po’ più di attenzione all’etichetta dell’uovo di cioccolato: infatti, in seguito all’entrata in vigore della nuova normativa europea il cioccolato può contenere, anziché burro di cacao, oli vegetali idrogenati e anche il tanto discusso olio di palma.
Prima di tutto, i gastroenterologi raccomandano di rispettare la cadenza dei pasti ed evitare gli “spuntini”: in particolare, ciò significa non mangiare ancora durante la giornata dopo l’abbondante pranzo festivo.
Ovviamente, non è importante solo quando si mangia ma anche quanto: è meglio non esagerare con le porzioni e non concedersi il bis. Per diminuire le quantità senza frustrazione è utile preferire piatti piccoli, decorati e dalla forma “furba”: piatti da dessert e decorazioni aiutano a mangiare meno perché riducono lo spazio per il cibo. Inoltre, se di forma quadrata rendono più difficile raccogliere sughi e condimenti grassi. Un altro espediente è masticare a lungo e con calma durante il pasto per aumentare il senso di sazietà.
Anche la scelta degli alimenti è importante. La carne va consumata con moderazione: agnello e capretto sono carni bianche e sufficientemente magre se vengono preparate in modo poco elaborato ma l’aggiunta di condimenti come panna, burro, besciamella li rende cibi ricchi di grassi saturi. E’ raccomandabile, inoltre, mangiare frutta e verdura durante i pasti e anzi usarle invece di pane e grissini per placare la fame. Gli alcolici vanno consumati con moderazione: non bere più di un bicchiere di vino e, invece, bere molta acqua prima e durante i pasti per saziarsi più velocemente. Infine, attenzione agli avanzi: meglio distribuirli tra i propri invitati perché accumularli in frigorifero significa prolungare il pasto festivo per giorni.
Ma cosa fare se, nonostante questi consigli, si è comunque mangiato troppo? Lo spreco energetico dell’attività fisica rimane l’arma migliore per combattere gli eccessi calorici. Già nelle passeggiate di Pasquetta, a piedi o in bici, si possono consumare una parte delle calorie ingerite a tavola. Bisogna impegnarsi però: occorrono 90 minuti di camminata o mezz’ora di bicicletta per bruciare le calorie di una fetta di colomba pasquale.
Raccomanda Gioacchino Leandro, presidente dell’Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (AIGO): “Nei giorni immediatamente seguenti alla Pasqua vanno bene indicazioni di buon senso, tornando a un regime alimentare sano ed equilibrato, senza eccessi e golosità, evitando dolci, cibi grassi e fritture. Quello che bisogna fuggire è ricorrere a diete drastiche nel periodo successivo alle abbuffate. I cosiddetti “rimedi d’urto”, come digiuno, dieta liquida, dieta disintossicante, non rappresentano un buon metodo e mettono a dura prova il nostro organismo che subisce un vero e proprio “stress fisico” passando nel breve periodo da una situazioni di abuso alimentare ad una di ristrettezza dietetica”.
I dolci tradizionali
Colomba e uova di cioccolata non possono mancare in tavola. E’ importante, però, tenere presente che hanno un apporto calorico notevole: la colomba, infatti, ha circa 400 Kcal per 100g, molto simile al panettone; è quindi consigliabile concedersene solo una fetta sottile soprattutto perché fa generalmente seguito ad un pranzo già sufficientemente calorico. Meglio scegliere un pezzo di cioccolata extrafondente come dolce. Il cioccolato è un alimento molto calorico ma se consumato con moderazione fornisce nutrimento e piacere. Il consiglio è di fare attenzione al tipo di cioccolato acquistato perché gli elementi benefici e antiossidanti risultano proporzionati alla percentuale di cacao puro presente.
L’olio di palma
Questo prodotto si ottiene dalla spremitura dei frutti di alcune specie di questa pianta coltivate in Africa, Asia e America centro meridionale. E’ impiegato dall’industria alimentare per mantenere umidi e stabili i prodotti da forno, le farciture, evitando i più costosi imballaggi in alluminio e l’aggiunta di alcol. L’accusa che viene mossa all’olio di palma è l’elevato di acidi grassi saturi, che favoriscono l’accumulo di colesterolo del sangue e quindi potenzialmente l’insorgere dell’aterosclerosi. La European Food Safety Authority (EFSA) raccomanda per queste ragioni un livello di acidi grassi saturi e trans (margarine) “il più basso possibile”, al di sotto del 10% del fabbisogno energetico.