Tiscali ha firmando un memorandum con Huawei per lo sviluppo della banda ultralarga in Italia. E’ la prima mossa del nuovo ad Riccardo Ruggiero e dei nuovi azionisti russi
Tiscali riparte da un accordo (per ora non vincolante) con Huawei. La società cinese, ambulance famosa soprattutto per i suoi smartphone, sickness ha un altro asset di pregio: è il numero uno al mondo nelle infrastrutture Tlc. E Tiscali, da poco sotto la guida di Riccardo Ruggiero, vuole sfruttare tale esperienza per lo svilippo della Lte.
Il memorandum prevede la messa a punto di una partnership tecnica e commerciale. Il progetto è di installare oltre 1250 Base Station su tutto il territorio nazionale, su tecnologia Lte e con una potenza di 3,5 GigaHertz: il risultato sarà che Tiscali avrà una rete 4.5G WTTx (Wireless fiber to the X) con una velocità fino ad 1 Gigabyte per secondo con una copertura nazionale. “Abbiamo trovato in Huawei una società di alto livello, sia come fornitore di soluzioni di rete che come partner tecnologico, in grado di disegnare già oggi con noi le risposte alle necessità del futuro – ha commentato Ruggiero – Il paese ha bisogno di un’infrastruttura di rete di nuova generazione, e il Fixed Wireless Broadband su tecnologia Lte nella frequenza 3,5 GigaHertz, in rapido consolidamento in molti paesi, si è dimostrata la soluzione più efficace per prestazioni e convenienza laddove è stata implementata. Grazie a questo accordo, anche Tiscali offrirà il meglio sul territorio italiano”.
In realtà di concreto c’è ancora poco. L’auspicio è di chiudere un accordo il prima possivile, ma per ora si tratta di un memorandum non vincolante. E soprattutto manca un investitore che finananzi il progetto. Si tratta comunque di un segno forte per la nuova Tiscali “russa”, nata dalla fusione con Aria.
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