L’azienda italiana potrebbe avviare il trasferimento completo delle attività di Mendrisio in Italia, dopo aver avviato la procedura per lo spostamento di 30 dei 130 lavoratori svizzeri. Il rincaro del franco e la crisi dei mercati asiatici alle origini della decisione
La Fashion Valley del Canton Ticino, come viene un po’ pomposamente denominata la regione tra Lugano e Chiasso in cui si sono insediati diversi marchi della moda, starebbe per venire abbandonata da uno dei brand più prestigiosi, la Armani Swiss Branch. Diversi dipendenti si sono, infatti, rivolti in toni allarmati alla stampa, ma soprattutto all’Organizzazione Cristiano Sociale Ticinese, sindacato equivalente alla CISL. “Dopo aver incontrato una rappresentanza del personale, abbiamo deciso di indire per domani, giovedì, un’assemblea con tutti i dipendenti per poter fare chiarezza e ottenere il mandato per discutere con la società”, spiega il sindacalista Giorgio Fonio. “Dal personale – aggiunge Fonio – mi sono giunte voci molto preoccupate”. In realtà, dei 130 dipendenti impiegati a Mendrisio, per il momento c’è la certezza che una trentina, tra svizzeri e frontalieri, verranno delocalizzati a Milano. L’indebolimento del Franco nei confronti dell’Euro, oltre che le difficoltà sui mercati russo e cinese, sono all’origine della decisione, secondo la ricostruzione della TV pubblica ticinese, mai smentita dalla direzione trinceratasi dietro un “no comment”. “Con una decurtazione salariale del 45-50 per cento”, ha spiegato uno degli impiegati, addetti alle fatturazioni, interessati dal provvedimento. Con il passare delle ore si è, intanto, fatto strada Il timore che l’intera Armani Swiss Branch, ritorni nel Norditalia. Dove verrebbero trasferiti, pure, il settore recupero crediti, la logistica e il servizio doganale. La partenza di Armani spaventa i politici locali, in particolare quelli di Mendrisio, cittadina che rischia di perdere uno dei suoi maggiori contribuenti. “I lavoratori sono abbastanza spaventati”, ha dichiarato il sindacalista Fonio. “Con un loro mandato costringeremo l’azienda a fare chiarezza”. Molti gruppi italiani sono arrivati nel Canton Ticino per ragioni fiscali. Non esiste più questa convenienza? “Io ritengo che la fiscalità svizzera sia ancora concorrenziale, penso che, probabilmente, un’eventuale partenza di Armani sia da ricondurre ad altre scelte”. Forse il tessuto economico dell’Italia settentrionale è tornato ad essere competitivo.
di Franzo Zantonelli “Repubblica”