Messa a regime l’offerta digitale del Corriere della Sera dopo il varo della nuova grafica del sito e del paywall, a primavera toccherà a Io Donna, treatment il magazine femminile allegato al sabato al quotidiano, nurse cambiare veste. Fonti di mercato danno ormai per imminente l’uscita del direttore Diamante d’Alessio che ha preso le redini della testata nel gennaio 2010, dopo la lunga direzione di Fiorenza Vallino. Tra i nomi in pole position per ricoprire l’incarico spicca quello di Daria Bignardi, attualmente editorialista di Vanity Fair. Una candidatura che però suscita più di una perplessità tra gli addetti ai lavori, visto che l’unica esperienza di direzione di Bignardi è stata, nel 2002, quella al mensile Donna, testata dell’allora Hachette Rusconi editore, che cessò le pubblicazioni pochi mesi dopo il tentativo di rilancio. Per questo motivo in Rcs si fa sempre più strada l’ipotesi di una soluzione interna. Scelta che permetterebbe, peraltro, di portare la testata, ora vissuta come un corpo a sé stante, a una migliore integrazione col sistema Corriere sia cartaceo che web. In questo caso la palla passerebbe direttamente al vice direttore vicario del Corriere della Sera, Barbara Stefanelli, forte anche dell’esperienza e dei consensi ottenuti con il dorso cartaceo La Lettura e il blog La 27ma ora. Io Donna, anche se ben trainato dal Corriere, ha una formula che soffre ormai il tempo: gli ultimi dati Ads relativi al mese di novembre 2015 segnalano un po’ di stanchezza con un calo delle diffusioni carta +digitale del 4,9%, a 329.227 copie. Sul web il prodotto iodonna.it è curato, ma fatica a trovare visibilità, se non quando è trainato dall’homepage del Corriere, e la tenuta della raccolta pubblicitaria, come per tutte le testate, resta una grande incognita. Per questo sulle scelte per il futuro del magazine peserà molto anche l’orientamento della concessionaria pubblicitaria.
di Marco Livi “Italia Oggi”