Troppi errori in attacco, stuff pari senza gol contro il fanalino di coda. Fischi dai tifosi
Zero gol e un punticino casalingo contro il Verona ultimo in classifica e semi smobilitato. Il Toro fallisce la prova del riscatto davanti ai propri tifosi, pareggiando 0-0 contro la squadra di Delneri al termine di una partita brutta e confusa. I granata ci hanno provato in tutti i modi a bucare i gialloblù, ma per incapacità proprie e per le parate di Gollini sono rimasti a bocca asciutta. Beccandosi i pesanti fischi dello stadio Olimpico al termine della sfida e gli applausi incoraggianti della curva Maratona: una situazione da bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, come questo risultato. Ventura rinuncia a Baselli per varare una mediana più muscolare con Acquah e Gazzi, mentre Quagliarella si accomoda in panchina tra i fischi (domani lascia il Toro) e davanti tocca a Belotti-Immobile segnare. Un evento che non si verifica per l’incapacità granata di creare gioco in attacco (al 18’ il tiro alto di Belotti era una buona chance) e per le deviazioni del giovane portiere sulle rare iniziative personali, come sui tiri da fuori area di Belotti (28’) e Benassi (32’). Il Torino sbaglia tanto, anche sui calci piazzati, e alla fine sembra quasi adeguarsi al ritmo lento e al colore grigio di una partita dove il Verona fa quel che può. Il solo Toni, ben marcato da Jansson, non incide e così il rientrante Padelli può fare bella figura sulle uscite alte e sul tiro di Ionita dopo appena 3 minuti.
Nella ripresa la musica cambia leggermente grazie ai contemporanei ingressi di Baselli e Zappacosta (Bruno Peres va a sinistra) al 13’ per i deludenti Acquah e Molinaro. Dopo l’errore sottoporta di Toni, il Toro sembra svegliarsi. Solo che la collezione degli errori si allunga ancora, tra i tiri sballati di Benassi e le scelte sbagliate per l’ultimo passaggio. Il Verona si affida alla coppia Pazzini-Toni per tentare le sortite in contropiede: qualcosa creano i due là davanti, ma è la squadra di Ventura ad avere le migliori chance. Puntualmente fallite, con Gollini bravo a stoppare Immobile e graziato sul rasoterra di Baselli nell’arco di un minuto. L’ingresso finale di Martinez non forma un tridente e non produce l’atteso gol, che lo stesso attaccante venezuelano si mangerà clamorosamente al 47’ dopo aver saltato il portiere e aver tirato fuori a porta vuota. Più che un segno del destino, un invito al mercato.di Gianluca Oddenino “La Stampa”
Nella ripresa la musica cambia leggermente grazie ai contemporanei ingressi di Baselli e Zappacosta (Bruno Peres va a sinistra) al 13’ per i deludenti Acquah e Molinaro. Dopo l’errore sottoporta di Toni, il Toro sembra svegliarsi. Solo che la collezione degli errori si allunga ancora, tra i tiri sballati di Benassi e le scelte sbagliate per l’ultimo passaggio. Il Verona si affida alla coppia Pazzini-Toni per tentare le sortite in contropiede: qualcosa creano i due là davanti, ma è la squadra di Ventura ad avere le migliori chance. Puntualmente fallite, con Gollini bravo a stoppare Immobile e graziato sul rasoterra di Baselli nell’arco di un minuto. L’ingresso finale di Martinez non forma un tridente e non produce l’atteso gol, che lo stesso attaccante venezuelano si mangerà clamorosamente al 47’ dopo aver saltato il portiere e aver tirato fuori a porta vuota. Più che un segno del destino, un invito al mercato.di Gianluca Oddenino “La Stampa”