Il focus è sulla casa a marchio anche con Cargo etc.
Svolta premium per le insegne Coin delle piccole e medie città italiane. La holding operativa Gruppo Coin, buy che controlla la quotata Ovs spa al 52% (con i brand Upim, Blu Kids, e Croff), oltre all’insegna di lusso Excelsior Milano e al format Coin Excelsior si prepara a portare quest’ultimo marchio a Genova, Bologna, Napoli e Como.
Mentre è ancora in divenire la sorte di Verona, dove il gruppo ha esportato con scarso successo la formula dello store di lusso Excelsior Milano. Il grande magazzino della città di Giulietta e Romeo chiuderà infatti i battenti il 31 gennaio e fonti vicino all’azienda hanno confermato l’arrivo «di un’altra insegna del gruppo Coin, in un palazzo strategico» (nella via Mazzini) dove peraltro Tiffany ha annunciato ieri che manterrà il suo punto vendita. Il cambiamento all’orizzonte nei negozi storici arriva dopo aver sperimentato Coin Excelsior, un mix di marchi premium e offerte per la casa e la bellezza a Roma e Venezia. «Il format è dinamico», spiega a ItaliaOggi Alessandro Massa, direttore commerciale di Coin e Coin Excelsior. «A funzionare sono le seconde linee di grandi marchi italiani (come Red Valentino, ndr), e francesi, il beauty, le fragranze e soprattutto l’offerta dell’interior, un comparto su cui ci stiamo concentrando anche con accordi precisi». Il più visibile è quello con la storica insegna di design «Cargo Milano», attraverso lo spin off Cargo etc. che ha aperto delle succursali all’interno del nuovo store romano di via Cola di Rienzo e poi all’interno di storici Coin a Genova, Brescia e Milano corso Vercelli. «La collaborazione con Cargo proseguirà su altri negozi», aggiunge Massa, «mentre nel 2016 è nostra intenzione procedere a un upgrade delle insegne con l’arrivo di Coin Excelsior a Genova, Bologna, Napoli e successivamente anche Como».
Sullo stop di Verona il manager non si è sbilanciato: «Non esiste una formula più adatta e adeguata a un determinato mercato», ha detto riferendosi ad Excelsior Milano, un negozio dove la fa da maggiore una selezione di marchi alto di gamma. «Con le nostre tre insegne (Coin, Coin Excelsior ed Excelsior Milano) copriamo uno spettro ampio del mercato che va dal commerciale al contemporary accessible luxury. Tutto dipende dal mercato potenziale».
Nel silenzio dell’azienda è da ipotizzare che nel palazzo veronese di via Mazzini arriverà comunque un’insegna premium della holding vista la compresenza di Tiffany, negozio che ha comunque un’entrata a se e che ha annunciato «continuerà a brillare anche dopo la chiusura di Excelsior Milano». «In questi due anni la nostra presenza a Verona ci ha consentito di creare un rapporto sempre più stretto con la clientela della città e di tutto il Nord Est», ha spiegato Raffaella Banchero, managing director di Tiffany & Co. Italia in un comunicato diffuso ieri, «per questo motivo la boutique rimane per noi un imprescindibile punto di riferimento». Oltre a Verona, le novità del gruppo Coin sono in progress anche per lo store milanese di Piazza 5 Giornate dove Massa ha annunciato «un format molto innovativo, dall’interior al brand mix». Da questo store sono partite storicamente «e proseguiranno durante il Salone del mobile», ha spiegato il manager, «le innovazioni del marchio CoinCasa e dei suoi sviluppi».
A fine 2015 CoinCasa ha potenziato il servizio di e-boutique, anche con una versione in lingua inglese che serve 12 paesi all’estero ed è combinata all’applicazione CoinCasa lanciata nello stesso periodo. In Italia è attiva anche l’opzione click and collect che permette di comprare sul web e ritirare gratuitamente nell’insegna Coin più vicina.
A fine mese, intanto, è atteso il primo bilancio separato della holding dopo la quotazione di Ovs spa avvenuta a marzo scorso. Secondo l’ultimo resoconto annuale il gruppo Coin nel 2014 ha realizzato un fatturato di 1,5 miliardi di euro.
ItaliaOggi