Fedelissimo di Renzi, sovaldi socio della Cys4 spa che si occupa di sicurezza informatica: la ministra precisa il suo possibile incarico, rx ma le condizioni non sono chiare, si sa solo che il blind trust sarà severissimo. Smentita l’ipotesi di costituire una agenzia ad hoc, non prevista dalla legge. Protesta il deputato sel, Ferrara: “Non ha risposto alle nostre domande”. L’attacco di Grillo e Berlusconi
“La legge di stabilità prevede un fondo di 150 milioni per rafforzare la prevenzione nel campo della sicurezza informatica e cybernetica, collegata ai fenomeni di terrorismo internazionale. Non si prevede alcuna modifica del quadro normativo di riferimento per i servizi di sicurezza. Il Copasir sarà reso edotto sulla destinazione di queste risorse”. Lo ha detto il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, nel corso del question time alla Camera, rispondendo a un’interrogazione di Sinistra Italiana sulla possibile nomina di Marco Carrai a responsabile di una struttura per la cybersicurezza. “Rassicuro sul fatto che non è prevista alcuna forma di partecipazione di strutture private – ha proseguito la Boschi -. L’unica autorità politica preposta alla gestione dei servizi di sicurezza è e sarà il senatore Marco Minniti. Il governo ha facoltà di avvalersi di consulenze di carattere tecnico. Se decidesse di avvalersi di altre figure di consulenza tecnica gli interroganti hanno tutti gli strumenti per chiedere ulteriori informazioni e il governo risponderà celermente”.
La lettera aperta degli esperti. Gli esperti di sicurezza informatica italiani sono contro la nomina di Carrai. Non è un attacco alla sua persona, ma sono messi in discussione i criteri della sua scelta. Pubblicata sul sito cybersecuritynazionale.org una lettera aperta al premier invitando a sottoscriverla.
Brunetta, Fi: “Andremo al Colle”. “È una vicenda troppo grave. Se sarà nominato Carrai, il presidente della Repubblica dovrà essere consultato perchè ne va delle sicurezza del Paese”. Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo Fi alla Camera, dopo la riunione del Copasir.
Ferrara, Sel: “Restano i dubbi”. “La ministra in modo abbastanza plateale non ha risposto a nessuna delle domande che abbiamo rivolto – ha dichiarato Ciccio Ferrara, deputato di Sel e componente Copasir -. E quindi ci rimane il dubbio che quelle domande avessero una fondatezza”.
L’affondo di Grillo: “Il triangolo no”. “La spudoratezza del governo è andata oltre la soglia di tolleranza. Basta con i favoritismi ai parenti e le nomine ai migliori amici. Gli incarichi di governo non sono un gioco”. Così Beppe Grillo sul blog dove prende in prestito Renato Zero: “Renzi-Boschi-Carrai. Dall’attico di Firenze a Palazzo Chigi. Il triangolo no! Non l’avevo considerato”.
L’attacco di Berlusconi. Silvio Berlusconi parte lancia in resta contro il governo Renzi. “Visto che Renzi sta mettendo uomini suoi ovunque, dalla guardia di finanza e nei gervizi segreti, sto pensando di scrivere sui manifesti elettorali ‘Dio ti vede, Renzi no’ “.
La replica di Renzi. “Ha risposto Boschi- commenta il premier – ma ditemi quando mai rispondiamo, e le polemiche si fermano”.
Chi è Carrai. Carrai è stato anche capo della segreteria di Renzi ai tempi della presidenza della Provincia di Firenze. Il suo nome compare alla Camera di commercio in undici società. Tra queste, c’è la Cys4 spa fondata il 3 dicembre del 2014, che, avendo per oggetto la “consulenza nel settore delle tecnologie dell’informatica”, potrebbe costituire un conflitto di interessi con la nomina a Palazzo Chigi. La spa, che fa parte del “Gruppo Tanzi”, ha tre soci, Aicom Spa, “Bellodi Leonardo” e Cambridge management consulting Labs srl. Quest’ultima, fondata nel 2012 (capitale sociale 70 mila euro) ha un fatturato di 5,7 milioni, un utile 2014 1,5. E tra i soci figurano, accanto allo stesso Carrai (con i 14%), Giampaolo Moscati, Renato Sica e l’israeliana Jonathan Pacifici & partners ltd (il fondatore fu ferito quando aveva 4 anni nell’attentato alla sinagoga di Roma), specializzata in finanziamenti di iniziative web.
Il retroscena. La polemica nasce dal possibile approdo a Palazzo Chigi dell’imprenditore fiorentino legato da fraterna amicizia al Presidente del Consiglio (suo testimone di nozze). In gioco c’è, di qui all’estate, la costituzione di una nuova centralità alla nostra sicurezza cibernetica (business del millennio dalla cornice legislativa ancora appena abbozzata), agganciandola più di quanto non sia stata sin qui alla Presidenza del Consiglio. Fonti dell’intelligence smentiscono la costituzione di una agenzia ad hoc per la cybersecurity che, tra l’altro, sarebbe vietata dalla legge. La stessa ministra Boschi ha smentito la partecipazione di strutture private. Quindi la Cys4 spa non sarà coinvolta.
Tutto nasce da una lacuna, diciamo così, nell’architettura dei servizi segreti italiani a proposito della cybersecurity, c’è un vuoto normativo da colmare, ci sono sovrapposizioni, grovigli burocratici, aree che se lasciate a se stesse non consentono una corretta gestione, si sente la necessità di chiarire le competenze del consigliere militare della presidenza del Consiglio. Per far fronte a queste esigenze, Renzi – che per legge è il capo dei servizi segreti – ha pensato di far entrare, nella cerchia del governo, un consulente di sua fiducia. Carrai, appunto.
Gli “avvisi ai naviganti”. La polemica su Carrai registra anche l’intervento nei giorni scorsi dalle colonne del Tempo del faccendiere Luigi Bisignani, ex esponente della prima Repubblica, indicato come trait d’union tra massoneria finanza e ambienti degli apparati giudiziari e della sicurezza. Il suo messaggio rivolto a Renzi, in estrema sintesi, è stato: “Non fare arrabbiare i servizi segreti e il mondo della sicurezza, su questo terreno si sono già scottati prima di te politici del calibro di Craxi e Berlusconi”. L’intervento di Bisignani – coinvolto nella vicenda P4, si definisce “un osservatore” – è letto da alcuni come “l’avviso ai naviganti” (dal titolo dell’articolo). Ovvero come segno di una tensione al calor bianco all’interno dell’intelligence, nel momento in cui si stanno per decidere le più importanti nomine dei vertici, che si trovano in scadenza. In ballo ci sono la poltrona del capo dell’Aisi, del capo del Dis, del capo della Polizia, del capo della guardia di finanza. Bisignani, dunque (per conto magari di chi pensa di non essere confermato o nominato), avvisa il premier: “Non giocare” con le nomine degli apparati.
Il Copasir prende tempo. La movimentata riunione del Comitato parlamentare sui servizi di sicurezza convocata – con tanto di simbolica occupazione da parte degli esponenti di Fi, Renato Brunetta e Maurizio Gasparri – per affrontare il caso Carrai si è chiusa dopo circa due ore con la decisione di trovare più in là una posizione se non comune, almeno non troppo divergente, e con la necessità di acquisire maggiori informazioni.
di Alberto Custodero “Repubblica”