Renault deve ”agire subito” contro lo sforamento dei limiti sulle emissioni di Co2 e ossido d’azoto: all’indomani del giovedì nero borsistico legato alle perquisizioni in diversi siti della casa automobilistica Parigi lancia un duro ammonimento. ”Renault deve agire da subito per mettere i suoi motori a norma”, search avverte in un’intervista al Parisien la ministra dei trasporti e dell’Ambiente, Sègolène Royal. Giovedì scorso, mentre il titolo crollava fino al 20%, la responsabile governativa assicurava che sui motori diesel della Renault non sono state riscontrate irregolarità con software manomessi in stile Volkswagen, bensì uno sforamento sulle emissioni di Co2 e ossido d’azoto. Un concetto ribadito il giorno seguente.
Renault ha imbrogliato? ”Non possiamo dirlo – risponde la ministra – Non è stata dimostrata alcuna frode volontaria”. Ma Renault ed altri marchi stranieri presentano livelli di CO2 e ossido d’azoto superiori a quelli consentiti dalla legge. E per questo devono mettersi in regola. Anche sabato il costruttore francese ha cercato di buttare acqua sul fuoco. Se dal tubo di scarico sono risultati valori inquinanti superiori ai limiti consentiti – ha affermato un portavoce – ”forse è perchè quello testato è un vecchio veicolo”, immatricolato prima dell’arrivo delle norme Euro 6. Altra ipotesi – spiegano a Parigi – si tratta di ”un’auto che ha un problema. Se i veicoli (nuovi) non rispondono alle norme non è normale”.
“Il Messaggero”