Per quanto riguarda gli operatori, Telecom Italia è al secondo posto in Europa per redditività industriale e al primo posto per valore aggiunto per addetto, mentre resta il principale operatore tlc del Paese con quote di mercato ancora importanti, il 59,3% nel fisso, il 47,5% degli accessi broadband e il 32,3% della telefonia mobile ma in quest’ultimo segmento sarà scavalcato dall’operatore che nascerà dal matrimonio tra Wind e 3 Italia.
Il focus evidenzia che in Italia i ricavi aggregati dei principali sei gruppi di telefonia si sono contratti del 7,5% nel 2014 a 35,4 mld di euro, con il fatturato da telefonia mobile pari a 18,2 mld dai 20,1 mld del 2013 (-9,8%, e quello da telefonia fissa a 14,4 mld (-5,9%). La struttura finanziaria dei maggiori operatori italiani di tlc è in generale indebolimento, fatta eccezione per Vodafone Italia che vanta debiti finanziari irrilevanti (verso una consociata straniera) pari al 4,8% dei mezzi propri nel 2014. Wind ha registrato nel broadband fisso un arpu (ricavi medi per unità) più elevato con 21,6 euro/mese, in rialzo del 18% sul 2010, seguita da Telecom con 19,7 euro/ mese (+5,9% sul 2010).
“Italia Oggi”