Il ministro dell’Economia: «Le riforme strutturali funzionano». In crescita anche la propensione al risparmio. Unico punto dolente: non ripartono gli investimenti
In crescita anche i risparmi Il potere di acquisto delle famiglie consumatrici, che tiene conto anche dell’andamento dei prezzi al consumo, nel terzo trimestre del 2015 è aumentato dell’1,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,3% sul terzo trimestre del 2014. Nei primi tre trimestri del 2015, nei confronti dello stesso periodo del 2014, il potere di acquisto è cresciuto dello 0,9%. La spesa delle famiglie per consumi finali, in valori correnti, è aumentata dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,2% rispetto al corrispondente periodo del 2014. Nel terzo trimestre del 2015 la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari al 9,5%, in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,3 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2014.
Boom delle entrate D’altra parte il Ministero dell’Economia ha anche altre soddisfazioni. Il mercato immobiliare registra oggi il primo rialzo del prezzo del mattone (più 0,2% secondo l’Istat) da quattro anni a questa parte. Inoltre negli ultimi undici mesi il Mef registra un boom delle entrate: più 32,6 miliardi, pari a un incremento del 9,2%. L’aumento è dovuto in gran parte all’anticipo al 30 novembre dell’autoliquidazione Irpef e Ires. Un altro segnale positivo viene dal mercato immobiliare, con il primo rialzo del prezzo del mattone (più 0,2% secondo l’Istat) da quattro anni a questa parte.
Gli investimenti, spina nel fianco Nel terzo trimestre del 2015 il tasso di investimento delle società non finanziarie (definito dal rapporto tra investimenti fissi lordi e valore aggiunto ai prezzi base) è stato pari al 18,8%, con una diminuzione di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2014. Gli investimenti fissi lordi delle società non finanziarie, misurati ai prezzi correnti, hanno segnato una flessione dello 0,3% in termini congiunturali e un aumento dell’1,7% in termini tendenziali
di Rita Querzé “Corriere della Sera”