di Alma Manera
Quello che colpisce di più oltre all’instancabile attività di promozione della cultura del rispetto dei più piccoli è la sua capacità di risvegliare il puer aeternus dei più grandi che distratto da una società assordante e mercantile purtroppo per lo più resta sopito, bene, lui riesce in questa missione, garante dei minori ed eroe dello spirito, grazie alla sua autenticità conquista platee e salotti televisivi, mette d’accordo fazioni politiche diverse, ma sopratutto è lui per primo che conserva quella parte più pura dell’innocenza del fanciullo, abbandonando quella infantile. Lo seguo da molti anni e come fondatore e presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori di cose ne ha fatte ad esempio fu il massimo promotore ed ideatore del varo del codice tv e minori con relativo monitoraggio che poi fu recepito nella legge Gasparri; ci siamo sfiorati in qualche trasmissione delle reti ammiraglie Rai dove porta sempre con fermezza e garbo i suoi punti di vista ed anche per spirito di appartenenza perché nato a Taurianova come il nostro comune amico Padre Stefano De Fiores che nelle occasioni d’incontro amicali non dimentichiamo di ricordare insieme.
Gremita ed entusiasta in occasione delle giornata mondiale dedicata all’infanzia è l’Aula Monteleone di Palazzo Campanella di Reggio Calabria, sede del consiglio Regionale; al tavolo di presidenza oltre Al presidente del consiglio regionale Nicola Irto, l’assessore regionale alle politiche sociali Federica Roccisano, il Vice Prefetto vicario Dott.ssa Cosima Distanti ed il Primo cittadino di Reggio Giuseppe Falcomatà, tutti intervenuti per complimentarsi per il lavoro svolto che via via il garante dell’infanzia e dell’Adolescenza sta portando avanti, seminando speranza e cogliendo frutti certi.
Platea variegata tra istituzioni, tutte rappresentate dalle più alte cariche: arma dei carabinieri, associazioni del terzo settore, politici e scuole, ed eccomi seduta di proposito in seconda fila esterna ad osservare in modo silente e discreto un po’ tutto il grande movimento creato dal Garante e dal suo staff; in primis coadiuvato dall’avv.ssa Angela Malara, accanto a me un’altra personalità importante, di quelle persone per bene con la B maiuscola che danno lustro positivo alla terra di Calabria: il Dott. Pasquale Crupi alto funzionario già commissario in forza alla Prefettura di Reggio e grande sostenitore e di più amico di Marziale. Inizio ad ascoltare la relazione (praticamente fatta quasi interamente a braccio) dedicata alla giornata mondiale dell’Infanzia e dell’adolescenza, i punti toccati sono diversi tra i primi quello dell’urgenza sanitaria e della sigla di un protocollo d’intesa per l’apertura del centro di rianimazione pediatrica che manca in Calabria, ed è un diritto alla vita che esista, va assolutamente attivato: il Garante Marziale facendo pressing sul commissario della sanità Scura ha acceso la questione ed ha ottenuto l’attenzione concreta dei tecnici, ora si attende di sapere dove sarà collocato il centro;magari riuscissero a realizzarlo nei principali ospedali Hub della Regione; luogo ideale sarebbe l’ospedale Riuniti, complesso sanitario che nel tempo ha fatto parlare bene di se con qualche scivolone ma che oggi e’nei fatti l’ospedale di una Città Metropolitana; nel protocollo si pronuncia l’intenzione di un unità dedicata a sei posti letto,sicuramente è già un grande risultato, ma credo che il Garante (aveva chiesto l’apertura di almeno tre centri) sarà sempre vigile e quando i tempi saranno maturi otterrà di più. È un fiume in piena Marziale, relatore essenziale che tra il riso ed il faceto bacchetta e ringrazia e strappa sorrisi, si diverte e riesce a trasmettere entusiasmo. Gioca sul suo gettone mensile che dichiara (poco più di 800 euro al mese) e si lascia andare a battute simpatiche sulla legge regionale che non permetterebbe di fare altre attività al garante e si chiede il perché? Tutto ciò non per vezzo ma per appunto, mettendo a tacere qualche lingua un po’ monella. Quello che comunque trasmette è positività, unica finalità: aggregare; ci riesce! Lo dimostrano le varie e molteplici realtà presenti, associazioni, dirigenti scolastici ed alunni con i loro genitori, avvocati esperti in diritto di famiglia e minori ed ancora giornalisti, politici, liberi cittadini, personalità del mondo delle forze dell’ordine e della magistratura, tra questi, il procuratore capo della corte d’appello del tribunale della città Dottor Luciano Gerardis. Gli obbiettivi di Marziale sono chiari: difendere a tutti i costi i diritti dei minori,garantire un presente per un futuro migliore,offrendo un immagine di contenuto propositivo ad un territorio in sofferenza ma pieno di belle risorse e di gente dal cuore Grande, prosegue la sua relazione sul tema dell’assistenza ai giovani migranti,e su questo argomento è incisivo ed al contempo commosso l’intervento del vice prefetto vicario di Reggio la dott.ssa Cosima Distanti che si lascia andare per un attimo con cuore di mamma ad un partecipato racconto non privo di emozione.
Per dovere d’informazione ricordo che sono molteplici le attività dell’ufficio del Garante promosse e realizzate nelle ultime settimane e tra una week end dedicato all’infanzia ed uno dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, proprio su quest’ultimo tema Recentemente il Dott. Marziale si è espresso, patrocinando un centro di Ascolto e Sostegno istituito dall’Associazione Agape per ragazze madri e donne vittime di violenza.
Antonio Marziale non è nuovo a campagne contro la violenza di genere, sessuale e la pedofilia (ha da poco iniziato un nuovo progetto) a livello nazionale e regionale si è costituito più volte parte civile. Concludo con una frase dedicata alle donne portatrici di vita che Antonio qualche tempo fa ha diffuso attraverso i suoi social: “Chi non rispetta la madre dei suoi figli non rispetta i figli stessi”. Le Donne: Marziale le rispetta; fino ad un segnale forte e chiaro che giunge delle ultime ore che mette in luce l’azione di alcune “mamme coraggio” che chiedono aiuto per i loro figli alla legge, rivolgendosi al tribunale dei minori, la richiesta è di liberare i figli da un destino che per diritto non gli appartiene cioè collaborare con le famiglie di origine che sono mafiose o n’dranghetiste. Si apre un’aspetto nuovo di questa vicenda, forse non riferita bene sulle pagine di cronaca; “è questo che dobbiamo comunicare” dice nell’ultima sua conferenza stampa: “allontanare i loro figli dall’ambiente familiare corrotto dalla mano nera della mafia è un aiuto disperato che viene chiesto da madri disperate”. Su questo punto il Garante ha invitato chi fa comunicazione a tutti i livelli di diffondere attraverso i media, l’atto di grande amore di queste Madri che vogliono liberare i loro figli e dare loro la possibilità di un futuro diverso e non viceversa come era apparso che lo stato strappi dalle loro braccia i figli, come si era inteso dai media in modo sbagliato.
Antonio buon lavoro!insieme per una società civile migliore!
Alma Manera