di Cesare Lanza
Visto che si avvicina vorrei parlare del Natale possibilmente senza banalità convenzionali. Per esempio, non ho mai capito se la famosa letterina che da bambini tutti scrivevamo a Babbo Natale, consegnandola ai nostri genitori, era un trucco condiviso per giustificare l’antica cerimonia dei regali. Ricordo che una volta dissi a mia sorella, di due anni maggiore rispetto a me, ma infinitamente più credulona: «Non dire mai che non credi a Babbo Natale, sennò papà e mamma non ti fanno più un regalo…». A che età smettiamo di credere nel vecchio generoso, o anche nella befana che vien di notte con le scarpe tutte rotte? Vi divertirà questo ricordo di Shirley Temple: «Ho smesso di credere a Babbo Natale quando avevo sei anni. Mamma mi portò a vederlo ai grandi magazzini e lui mi chiese l’autografo».
di Cesare Lanza, Italia Oggi