Virginia Raggi non cederà sul nuovo stadio della Roma

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di Cesare Lanza

Roma: termina comizio Raggi a Ostia, in piazza coro "Onest‡"Scommettiamo che il progetto per il nuovo stadio della Roma susciterà – se non sarà approvato presto e così com’è – un polverone di proteste da parte dei più accesi tifosi? Ho già affrontato l’argomento ieri e ho ricevuto una bella manciata di insulti da alcuni ultra. E cosa mai avevo scritto? Una pacata riflessione, direi: si faccia pure lo stadio (è giusto che i club calcistici abbiano uno stadio di proprietà), ma è indispensabile che siano rispettate regole e leggi. Tutto qui! Purtroppo, nel Belpaese, il rispetto delle regole è ormai considerato un affronto. A chi voglia ragionare (ringrazio il lettore Attilio Napoleoni, che mi ha rivolto una invettiva, però garbata) anziché insultare, ripeto: le regole non sono state rispettate. Perché, presidente James Pallotta? Gli intenti speculativi sembrano evidenti: l’investimento generale previsto è di 1,7 miliardi, solo 400 per lo stadio. Il resto? Grattacieli, ponti, strade, metropolitana, questo mondo e quell’altro… Con un vizio d’origine. Senza consultare il Comune, il progetto ha stabilito che lo stadio si debba erigere a Tor di Valle, zona pericolosa, a rischio di esondazione. E, tuttora, in ben 7.000 pagine, il cosiddetto progetto definitivo di definitivo non ha nulla. Mancano i sondaggi geologici, mancano i costi finali. Come mai? La sindaca Virginia Raggi è un tipo tosto. Olimpiadi? Ha detto no. La Nuvola all’Eur, sperpero di denaro per un’opera inutile? Ha detto che non l’avrebbe mai autorizzata. E lo stadio? Esige che siano rispettate leggi e regole. Si può darle torto?

Cesare Lanza, La Verità