di Benny Manocchia
Subito le statistiche: negli Stati Uniti ogni anno consumano 8 chili a testa di tacchino. Le migliaia di “farms” sparse in questa nazione,producono 234 milioni di “turkeys” (per la notevole somma di 23 miliardi di dollari). I tacchini vengono mangiati: 51 milioni nel giorno del ringraziamento, 25 milioni a Natale e 23 milioni a Pasqua. Una industria ragguardevole. Concepita nel 1620, allorche’ i padri pellegrini inglesi sbarcati a Plymouth, nella regione oggi conosciuta come Massachusetts, erano in procinto di morire di fame. Allora arrivano i “natives” Pawtuxet e mostrano agli inglesi nei guai una zona piena di strani ucellacci. Gli inglesi fecero subito stragi del grosso “bird” ,che chiamarono turkey perche’ convinti che fosse arrivato dalla Turchia. Insomma il tacchino salvo’ i separatisti inglesi dalla morte sicura.
L’anno dopo, per ringraziare il Signore,crearono il “thanksgiving day” e per l’occasione invitarono i natives ad un cenone eccezionale. Dovranno passare un paio di secoli prima che la festa ripartisse in pieno. Fu una occasione molto americana perche’ diede l’avvio a un business del quale abbiamo dato qualche statistica all’inizio.
Il tacchino non e’ buono come il pollo (e scusate il paragone),ma cucinato in un certo modo,con abbondante vino e spezie varie, e’ mangiabile. Comunque gli americani (popolo giovane e pieno di incertezze) considerano il thanksgiving day come un giorno da celebrare perche’ è importante ringraziare il Signore: dopotutto questa e’ America,ricca,sicura,pronta ad aiutare altri popoli, anche se ancora piu’ pronta a scannarsi a vicenda qui,tra i confini del Maine e quelli della California. Ma questo e’ un altro ragionamento.L’importante e’ ricordare che almeno un giorno all’anno e’ necessario rinraziare il Signore. Come?
Abbuffandosi con milioni di turkeys, o tacchini. E aiutando cosi’ l’economia della nazione: 23 miliardi di dollari non sono quisquiglie..come era solito dire Toto’.