Google torna all’attacco in Europa, negando ancora una volta di abusare della sua posizione per dominare il mercato delle pubblicità e degli acquisti online. Secondo l’Antitrust Ue, infatti, il colosso californiano da anni utilizza pratiche scorrette che hanno costretto diversi suoi rivali ad abbandonare il settore.
Una condizione che potrebbe portare Google verso multe di miliardi di dollari. In una nota pubblicata online da Kent Walker, vicepresidente e capo dell’ufficio legale di Google, il gruppo sostiene che il modo in cui propone le pubblicità di alcuni venditori, in alcuni risultati sul suo motore di ricerca, non crea alcun problema ai siti che si occupano di comparare i prezzi di diversi venditori. «Il modo in cui la commissione ha analizzato il caso si basa su una teoria che non corrisponde alla realtà di come la maggior parte delle persone fanno shopping online».
Secondo il motore di ricerca, la commissione vorrebbe che non venisse utilizzato un algoritmo per classificare i risultati «più rilevanti» per gli utenti che vogliono fare acquisti, ma bisognerebbe solo rendere più evidenti gli annunci dai siti di comparazione di prezzi. Ma gli utenti, secondo Google, non vogliono questo: «Forzarci a dirigere i clic verso gli aggregatori sarebbe sostenere siti che sono diventati meno utili per i consumatori», conclude Walker.
Ma non è tutto, perché nei prossimi giorni Google dovrebbe inviare un’altra risposta all’Europa in riferimento ad Android: secondo l’Ue il colosso hi-tech darebbe la precedenza alle sue app rispetto ad altre che svolgono le stesse funzioni. Una mossa che va contro le leggi antitrust europee.
Italia Oggi