di CESARE LANZA
Scommettiamo che nessuno, vi giuro nessuno, neanche uno dei miei sogni impossibili risulterà vincente? Mi sono svegliato più utopista del solito, oggi, e ho pensato di proporvi queste riflessioni: anche voi, sono certo, avrete il vostro, intimo e forse segreto, elenco di sogni. Io ne ho cento, ahimè, e mi ci crogiolo desiderando una vita, una società diversa. Ma, pessimista come sono, non ci punterei neanche un euro. Eccoli… Che Sergio Mattarella (e poteva farlo anche Giorgio Napolitano) nomini Silvio Berlusconi senatore a vita: oltre al giusto riconoscimento, sarebbe un modo per chiudere un’epoca e ridurre l’odio e le faziosità che affliggono l’Italia. Che Marcello Dell’Utri, punito per un reato che neanche esisteva nei codici, sia rimesso in libertà.
Che sia fatta giustizia per il giovane Giulio Regeni, massacrato in Egitto. Che in Italia si aprano i faldoni su ormai assurdi segreti di Stato, e si conosca la verità, a cominciare dalla strage di Ustica. Che in Rai venga abolito il canone, se la Rai non riesce a offrire il doveroso servizio pubblico. Oppure che si trovi il modo di sganciarla dai bavagli politici e di affidarla a dirigenti super partes. Che il capo del governo sia eletto dal popolo. Che il presidente della Repubblica sia eletto dal popolo. Che il Senato (come le Province) sia veramente eliminato, senza trucchi e compromessi. Oppure (ma le Province no) sia confermato nelle funzioni che ha avuto fino a.oggi. Che le Regioni siano abolite. Che Matteo Renzi, come aveva detto, lasci il governo se al referendum vincerà il No. Che ai giovani, se hanno merito, sia data la possibilità di restare in Italia, anziché fuggire all’estero. Che… Stop! Oggi non si scommette. Si sogna.
di Cesare Lanza, La Verità