Conti Correnti, ecco le banche meno care La spesa media per una famiglia è 135 euro Web a costo zero (se non si esce dalla Rete)

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Se si utilizzano i canali on line delle banche tradizionali l’esborso per i primi dieci istituti scende a 105 euro. Solo con i conti online spese azzerate. Ma attenzione: per i web-clienti l’utilizzo dello sportello per prelevare o per fare bonifici può costare anche fino a 5 euro. La mappa completa su Corriere Economia in edicola

EURO:SCIOPERO BANCHE1. La classifica delle banche meno care
Da gennaio l’Indicatore sintetico di costo (Isc) per le famiglie con operatività media nei depositi dei dieci maggiori istituti di credito è salito del 6%. Ma tutto l’incremento si è realizzato nel primo semestre. Da allora l’Isc è rimasto invariato. È di 135 euro la spesa media annua di una famiglia con un uso medio della banca, dice l’indagine di Corriere Economia sui prospetti informativi delle dieci principali banche;105 euro quella per chi, nelle banche tradizionali, usa il canale online. La forbice dei tassi resta larga: 18% il passivo medio (in assenza di fido), 0,003% il rendimento medio delle giacenze. Il conto più conveniente è Qubì di Ubi (74 euro), ma fuori classifica ci sono prodotti diversi come il conto di CheBanca! a 48 euro.

2.No ai tassi negativi, ma i rendimenti sono inesistenti
L’intenzione di applicare i tassi negativi ai conti correnti, come è accaduto in Svizzera, in Italia non c’è. Lo ha chiarito il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, e lo ribadiscono i banchieri. «È un elemento d’attenzione, certo, le banche ci stanno guardando — dice Andrea Lecce, direttore marketing nel gruppo Intesa Sanpaolo — . Ma è contraddittorio chiedere dei soldi ai clienti perché ci portino dei soldi». Ciò che sta cambiando è la concezione del «prodotto conto corrente», che diventa (o meglio, ritorna, ma in modo semplice e confrontabile, è l’auspicio) una base sulla quale innestare altro. Come per le auto: si paga una cifra per la versione base e poi si aggiungono gli optional.

3.Il nuovo conto sarà fatto di «mattoncini»
«Rivedremo totalmente la nostra offerta di conti correnti entro fine anno — dice Lecce di Intesa Sanpaolo — . Sostituiremo il conto Facile con un altro modulare, come piattaforma sulla quale innestare tutti i prodotti. Aggiungeremo per esempio prestiti, assicurazioni e servizi non finanziari come un nuovo programma di loyalty», cioè di fidelizzazione, collegato a sconti nelle catene distributive. Più una nuova app per tenere sotto controllo le proprie spese. Dice il manager di Intesa Sanpaolo: «Sui conti correnti dobbiamo recuperare l’importanza del servizio offerto, che si dà per scontato». Un segnale dell’attenzione a nuovi bacini d’utenza viene dalla sponsorizzazione a XFactor.

4.La gara di solidità
Il tutto mentre la solidità patrimoniale del sistema appare relativamente sufficiente. In 11 casi fra le 18 banche inserite nell’elenco Mediobanca 2015 delle principali società italiane, il Cet1 ratio (rapporto fra il capitale primario di qualità e le attività ponderate per il rischio) è pari o superiore al 12% (contro un minimo dell’8% previsto, al netto delle richieste aggiuntive della Bce banca per banca). Lo dice l’analisi delle semestrali di Stefano Caselli, prorettore dell’Università Bocconi, per Corriere Economia. Il livello più basso è 10,5% (Unicredit). In ordine decrescente: Mediolanum (20,22%), Banco Popolare (14,85%), Bper (14,49%), quindi Credem, Creval, Intesa, Carige, Mps, Mediobanca, CariAsti, Sella. È premiato chi sceglie modelli d’offerta alternativi, come Mediolanum, che non centra il business sui prestiti.

5.Conti in Rete super convenienti. Con qualche trappola
La convenienza in banca è, come accade ormai da qualche anno, molto evidente nei conti online. Ma attenzione al prelievo di contante in filiale (peraltro operazione poco logica). Si paga fino a 5 euro e in alcuni prospetti informativi (vedi Hello Money) possono celarsi le «spese di scrittura» che sembravano scomparse: riguardano la registrazione delle operazioni fisiche e possono far salire i costi. La rilevazione di ConfrontaConti.it, il motore di ricerca di MutuiOnline, mostra che i migliori conti correnti via Internet hanno ancora costo zero o poco più (vedi grafico). Tre i più convenienti, per le famiglie con operatività bancaria media: Hello Money di Hello Bank! (gruppo Bnl-Bnp Paribas), il Conto corrente Arancio di Ing Direct e il conto Webank della banca online del gruppo Bpm. Tutti hanno un Isc — l’indicatore sintetico di costo annuo, parametro di spesa (indicativo, appunto) secondo le simulazioni della Banca d’Italia — pari a zero.

6.Regola numero uno: non uscite dal Web
Ma è sulle operazioni per cassa che risalta la regola numero uno dei conti on line: muoversi fuori dal web, sulla rete fisica degli sportelli, ha un prezzo. I prelievi di contante allo sportello costano zero solo in Webank (nelle filiali Bpm). Per il resto, si va dall’euro chiesto da Iw Bank (gruppo Ubi, per prelievi fino a 500 euro) ai 3 euro di Widiba (Mps) e Hello Bank (che applica le spese di scrittura di 3 euro su ogni operazione allo sportello). Addirittura 5 euro con il conto Arancio.

Corriere della Sera