Dal prossimo mese di novembre saranno mappati i centri più efficienti per il rilancio del collocamento: la cartina online indicherà quelli più vicini e per ogni ufficio un punteggio mostrerà quante volte è riuscito a trovare un lavoro a chi lo cercava
Un sito Internet con una cartina che fa vedere quali sono i centri per l’impiego più vicini a te. E per ogni ufficio un numero, un punteggio che mostra quante volte è riuscito a trovare un lavoro a chi lo cercava. Chi l’avrebbe mai detto al vecchio ufficio di collocamento, non proprio il simbolo delle modernità, che un giorno avrebbe preso la strada di Internet per seguire addirittura le orme di TripAdvisor? Eppure è proprio quello che accadrà fra pochi mesi, se non ci saranno intoppi già a novembre. Tutto è legato all’assegno di ricollocazione, un pezzo del Jobs act ancora poco conosciuto al quale si sta dedicando la nuova Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. Chi troverà un posto a chi è disoccupato da almeno 4 mesi avrà un assegno tra i 2 e i 5 mila euro. La somma potrà essere incassata sia dai centri per l’impiego, che sono pubblici, sia dall’agenzie per il lavoro, private ma riconosciute dal pubblico. E sarà variabile a secondo del tipo di contratto e del profilo del candidato. Tutto questo si sapeva già. La novità sta proprio nel sito Internet che verrà utilizzato.
Niente «web reputation»
La mappa con i centri per l’impiego sarà in tutto e per tutto simile a quella che oggi usiamo con TripAdvisor, o uno dei suoi tanti cugini, per vedere quali sono i ristoranti o i bar vicino a noi. La classifica, però, non sarà costruita con i giudizi degli utenti. Ma riporterà per ciascun ufficio la percentuale di successo nella ricerca di un posto per i disoccupati coinvolti nel programma. Niente web reputation, insomma. Ma un controllo oggettivo (un posto l’hai trovato o no?) affidato alla stessa Agenzia nazionale per il lavoro. L’obiettivo è mettere le strutture in competizione fra loro, per spingerle a trovare quella merce sempre più rara chiamata lavoro. Il passato non conta nulla. Da novembre tutti i centri per l’impiego pubblici e privati partiranno da zero. E scatterà il contatore per misurare il loro successo. Ma perché questo modello (quasi) TripAdvisor? «Vogliamo che la scelta dell’ufficio al quale rivolgersi sia personale, ma anche consapevole e informata», dice Maurizio Del Conte, presidente dell’Agenzia per le politiche attive, consulente del governo sul lavoro. Perché, oggi non è così? «Non sempre — risponde Del Conte, che è anche professore all’Università Bocconi — spesso ci si affida alle conoscenze, magari alle raccomandazioni, oppure alla vetrina più attraente. Invece con questo nuovo sistema avremo un vero e proprio ranking certificato, una classifica affidabile». A novembre si dovrebbe partire coinvolgendo 10 mila persone. Un primo test per una vera e propria rivoluzione. Perché è vero che rispetto al vero TripAdvisor c’è quel qualcosa in meno, il giudizio diretto degli utenti. Ma anche qualcosa in più: in gioco non ci sono soldi privati, quelli che spendiamo in quel bar o in quell’albergo. Ma denaro pubblico, visto che il «premio» per chi trova un posto ai disoccupati è pagato con i soldi delle tasse. Il pericolo di una recensione tarocca sarebbe troppo alto.
Corriere della Sera