Paolo Noto, direttore dell’istituto Ipr Marketing che ha condotto il sondaggio: “È colpa della comunicazione. Il ministro dell’Economia paga lo scotto della ripresa che ancora non si percepisce”. La ministra della Salute penalizzata per le polemiche sul fertility day
Cala la fiducia nell’esecutivo, e nei ministri dell’Economia e della Salute. Colpa della comunicazione. È, questa, la novità di agosto fotografata dal consueto sondaggio mensile sulla fiducia ai ministri e al governo condotto da Ipr Marketing. In agosto si registrano i vistosi cali (-3) di Pier Carlo Padoan (anche se continua ad essere il ministro con il maggior livello di fiducia), e di Beatrice Lorenzin (addirittura -4).
Colpa della comunicazione. Secondo Antonio Noto, il direttore dell’istituto di ricerca, “questi due vistosi decrementi sono largamente spiegabili con quella che è stata la comunicazione nel corso dell’ultimo mese. Il ministro dell’Economia paga lo scotto della ripresa che ancora non si percepisce visto che gli ultimi dati Istat smentiscono le previsioni del governo”. “La ministra della Salute – aggiunge Noto – è stata ‘penalizzata’ dal fertility day che nelle ultime settimane ha generato più critiche che consensi, tanto che la stessa ministra ha stoppato la campagna di comunicazione e promesso un passo indietro”.
Insomma, per l’istituto di sondaggio “è la comunicazione, in questo momento, il vero tallone di Achille dell’esecutivo. Così come nel 2014 fu proprio la comunicazione di Renzi e del governo a sviluppare un consenso elevato nei confronti del premier e della sua squadra, oggi dopo poco più di 18 mesi di vita dell’esecutivo è la stessa comunicazione a generare un trend opposto”. Infatti la particolarità del clima di opinione in atto è che il governo viene “giudicato” dalla popolazione italiana più sugli effetti della comunicazione che sui provvedimenti intrapresi.
Cala la fiducia nell’esecutivo. In generale sui 14 ministri su cui si è analizzato il fattore fiducia sono solo due quelli che hanno fatto registrare un incremento, per altri 5 si è evidenziato una flessione mentre per i rimanenti 7 non sono emerse variazioni rispetto al mese scorso. Pertanto la media di fiducia all’esecutivo scende dello 0,5% passando negli ultimi 30 giorni dal 20,2 al 19,7%. A diminuire la fiducia nel corso dell’ultimo mese, anche se in minore consistenza, ci sono anche i ministri Paolo Gentiloni (Esteri), Giuliano Poletti (Lavoro) e Maria Elena Boschi (Riforme): tutti con -1%.
Il terzetto di testa invariato. Secondo la classifica di Ipr Marketing, Padoan conferma la prima posizione con il 37%, al secondo posto consolida il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina al quale segue al terzo posto Graziano Delrio, particolarmente presente nell’evento del terremoto del 24 agosto ed in aumento di due punti. Nei primi 5 posti si posizionano anche il Guardasigilli Andrea Orlando (4° con il 25%) ed il ministro dell’Interno Angelino Alfano, 5° con il 24%, in aumento di un punto dopo il vistoso decremento del mese scorso, probabilmente sviluppato da vicende giudiziarie (che poi non hanno coinvolto lo stesso titolare del Viminale).
Due ministri poco conosciuti. Un’altra particolarità da sottolineare, secondo il sondaggista Noto, è che al momento ci sono ancora due ministri che hanno un livello di conoscenza minore del 10% e quindi su di loro non si è potuto testare l’indice di fiducia: Carlo Calenda (Sviluppo economico) e Enrico Costa (Affari regionali).
NOTA: Le interviste sono state realizzate su un un campione di mille cittadini maggiorenni residenti in Italia e disaggregati per sesso, età e area di residenza. Rispondenti in percentuale (93%).
Repubblica