di Giorgia Salvatori e Rita Di Simone
Si è tenuto dal 27 al 31 agosto, per la prima volta alla nuova fiera di Roma, il Congresso della Società europea di cardiologia che ha visto riuniti 35mila esperti provenienti da 140 Paesi del mondo a presentare le ricerche per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. A volere fortemente che l’edizione 2016 del congresso facesse tappa a Roma sono stati il presidente della Società Italiana di Cardiologia, Franco Romeo, Michele Gulizia dell’Associazione Nazionale Medici Chirurghi Ospedalieri e Leonardo Bolognese della Federazione Italiana Cardiologia.
Nell’ultimo giorno dei lavori le migliaia di cardiologi hanno ricevuto la straordinaria visita di Papa Francesco, che si è dimostrato molto attento alle tematiche proposte ed ha partecipato attivamente al dialogo.
Sul significato della presenza del Pontefice nella giornata conclusiva del Congresso, il professor Bolognese ha detto: “…La sua presenza è per noi di grande supporto perché sottolinea la missione della Società europea di cardiologia, e in genere della comunità cardiologica, che è quella di combattere la malattia cardiovascolare e, quindi, le implicazioni in ordine alla salute pubblica e alla lotta contro le malattie cardiovascolari. L’“endorsement” da parte di una figura come quella del Papa, al di là di quello che rappresenta per tutta la comunità cristiana, è sicuramente un grande elemento di sostegno per l’attività della comunità cardiologica internazionale”.
Diversi e complessi i temi affrontati, dal colesterolo al consumo di nicotina, che si conferma causa principale di infarto e di malattie coronariche in uomini e donne. Si è discusso inoltre dell’uso delle sigarette elettroniche, non come strumento alternativo al tabacco, bensì come passaggio verso l’abbandono della nicotina. Il cuore si tutela anche a tavola, ovviamente. Bene verdure, pesce, frutta e noci. Ma attenzione al riposino dopo i pasti: sono 5 milioni le persone che ogni anno nel mondo occidentale vengono uccise dalla sindrome del “divano killer”, ovvero l’eccesso di sedentarietà.
Il Pontefice ha dato il suo contributo al dibattito sottolineando l’importanza della ricerca scientifica per la vita e la salute delle persone: “Anche oggi la Chiesa non solo vi accompagna in questo cammino così arduo, ma se ne fa promotrice e intende sostenervi, perché comprende che quanto è dedicato all’effettivo bene della persona è pur sempre un’azione che proviene da Dio. La natura in tutta la sua complessità, e anche la mente umana, sono creature di Dio. Lo studioso può e deve investigarle, sapendo che lo sviluppo delle scienze filosofiche ed empiriche e delle competenze pratiche che servono il più debole e malato è un servizio importante che si inscrive nel progetto divino. L’apertura alla grazia di Dio, fatta tramite la fede, non ferisce la mente, anzi la spinge a una conoscenza della verità, più ampia e utile per l’umanità”.
Da sottolineare l’appello rivolto dal professor Franco Romeo all’amministrazione capitolina. Rivolgendosi direttamente alla sindaca Virginia Raggi, il presidente della Società Italiana di Cardiologia si è così espresso: “Dobbiamo smentire il pregiudizio, ancora molto diffuso a livello internazionale, che Roma sia una ‘città poco affidabile’ sul piano organizzativo, con troppi rischi di disservizi, scioperi o altro. Ho faticato molto per portare qui il più grande congresso di cardiologia a livello mondiale, con oltre 30mila specialisti in arrivo. E possiamo dimostrare che la Capitale è all’altezza”.
Rilevante e significativo l’entusiastico contributo all’organizzazione dato da tanti personaggi, in primis Nicola Barone, che amano il successo di Roma al di là delle polemiche e delle fazioni e si impegnano con le più diverse e positive iniziative.