Uscita pubblica della prima cittadina della capitale. “Per i Giochi tutto rinviato all’incontro con il presidente del Coni dopo l’estate. Nessun mal di pancia nel Movimento per gli incarichi e persone dello staff pagate il giusto. La metropolitana deve arrivare al Colosseo poi capiremo cosa fare”
Mise elegante total black con tubino nero, doppio filo di perle al collo e scarpa mezzo tacco con cinturino alla caviglia. Si è presentata così Virginia Raggi, sindaca di Roma eletto per i 5 Stelle, alla festa del Fatto Quotidiano che si svolge alla Città dell’altra economia all’interno del Campo Boario dell’ex-Mattatoio di Testaccio a Roma. In programma il dibattito ‘sindache di opposizione’. Sul palco anche Isabella Conti, sindaca di San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, eletta nel Pd, e Chiara Appendino, sindaca di Torino, anche lei pentastellata, collegata al telefono.
Le Olimpiadi. Al suo arrivo la prima cittadina di Roma ha dribblato i cronisti che la incalzavano con le domande sul possibile ritiro della candidatura olimpica di Roma per i Giochi del 2024. Un tema, però, subito affrontato sul palco della festa. “Sono rimasta con Malagò (il presidente del Coni ndr)che ci saremmo sentiti dopo l’estate. L’estate non è ancora finita. Ci sentiremo”, ha affermato la sindaca rispondendo ad una domanda. “Con Malagó parleremo di tutto ma ricordo che Roma è una città piena di impianti sportivi comunali, circa 150, che sono in condizioni disastrose. E comunque ogni discorso sulle Olimpiadi è rinviato a dopo l’incontro che avrò con Malagó. Nelle scuole – ha aggiunto – lo sport si pratica solo un’ora a settimana, le sembra normale? E poi parliamo di Olimpiadi?”.
“Nel nostro debito monster da 13 miliardi – ha rincarato Raggi – 1 miliardo è ancora l’indennità di esproprio per le Olimpiadi del 60. L’anno scorso tutti gli italiani hanno finito di pagare la rata del mutuo di Italia 90. Fatevi due conti…”.
La sindaca di Roma ha poi risposto a un’altra domanda sulla possibilità che il governo possa negare i fondi stanziati per Roma nel bando periferie, qualora il Campidoglio decidesse di ritirare la candidatura olimpica: “Ciascuna persona che ricopra un ruolo istituzionale deve svolgerlo con imparzialità”, ha osservato la prima cittadina, ritenendo che “il presidente del Consiglio e il governo svolgeranno il loro lavoro sul bando periferie con imparzialità, e se qualche progetto verrà bocciato dovranno motivarlo e ne analizzeremo le motivazioni”.
Le spese per lo staff. Altro tema caldo: quello sulle nomine e sui fondi spesi per lo staff del sindaco capitolino. “La giunta Alemanno, nel primo semestre, aveva preventivato spese per 6 milioni l’anno, Marino 5. Io credo per adesso di non aver toccato un milione. Ma è una dato grezzo ed incompleto, non definitivo”, ha spiegato Raggi. “Per le nomine che stiamo facendo, e siamo in dirittura d’arrivo, ci siamo basati su competenza, capacità, merito. E la competenza si paga. Non abbiamo scritto ordini di partito come le precedenti giunte”. Quanto a presunti malumori all’interno del Movimento “io non ho sentito così tante polemiche. Quello di Francesca de Vito è un caso isolato” ma ad ogni modo “le polemiche accompagnano quasi sempre la nascita di una nuova giunta”. “Le persone che ho scelto – ha comunque chiarito – hanno la mia stima, sono competenti e vengono pagate il giusto”.
La metro C: “Arriviamo al Colesseo a capiamo come continuare”. Sulla metro C “stiamo studiando e cercando di capire di chi siano le responsabilità dei ritardi. Ma lo abbiamo detto, al Colosseo ci si arriva, il punto è capire quando, perché Roma Metropolitane ha detto che ci si arriva al 2021 e poi servono altri 3 anni per completare l’opera”, ha detto la sindaca di Roma sulla controversa opera al centro di un’indagine della magistratura. “Penso che per essere realistici dobbiamo arrivare al Colosseo, mettere un punto e virgola e capire cosa fare di questa metro. Vogliamo continuare? Come? Vogliamo cambiare tracciato? Fermarci? Continuare con il Consorzio Metro C?”, ha concluso.
Referendum. Per quanto riguarda questiodi carattere nazionale, sul palco della Festa si è affrontata la questione della riforma costituzionale: “Mi auguro si parli di un caso iperuranio. Io prima suggerirei a Renzi di fare una riforma che porti le giornate a 48 ore”, ha ironizzato Raggi rispondendo a chi le chiedeva un giudizio sulla riforma che la vedrebbe coinvolta, se passasse, nel triplice ruolo di sindaca di Roma, della Città Metropolitana e di senatrice nel riformato Palazzo Madama. “Una città come Roma potete immaginare quante ore ci coinvolga – ha detto ancora – io lo faccio tutti i giorni tutto il giorno. Poi mi spoglio da sindaca di Roma e vado a fare la sindaca della città metropolitana e ci sono tutti altri problemi. E poi dovrei spogliarmi da quella giacca e fare la senatrice. Come si possono fare tre mestieri del genere, con funzioni estremamente diverse? Come si può pretendere che una persona sia scrupolosa svolgendo tre funzioni del genere senza sbagliare? E’ folle. Dovevano per risparmiare tagliare il senato, non far sì che gli eletti si rinominino. E poi come si entra? Si fa a gara per chi ha bisogno dell’immunità? E’ folle”, ha detto Virginia Raggi. “Le tragedie di questa settimana ci dicono che la sicurezza e la prevenzione per il rischio sismico sono la priorità, non le riforme costituzionali”, ha poi aggiunto.
“Ho sentito dire che per fare Pil la ricostruzione è fondamentale, ma io dico che il Pil fatto sulla pelle dei morti è criminale”, ha poi scandito dal palco. “Se il Governo volesse produrre ricchezza – ha aggiunto raggi – metterebbe in sicurezza tutti gli edifici pubblici e si occuperebbe del dissesto idrogeologico, ed è quello che vogliamo proporre alle associazioni di categoria a Roma. Le tragedie ci impongono di ricordare tutti i giorni che le priorità sono altre, e non questa riforma costituzionale”, ha concluso.
La Repubblica