Del Vecchio: «La serenità delle nostre persone e delle loro famiglie rappresenta un elemento chiave del nostro successo». Via anche alla staffetta generazionale
di Dario Di Vico
Dal lontano 2009 Luxottica si è assunta il compito di locomotiva del welfare aziendale italiano. Iniziò tutto con il carrello della spesa offerto ai dipendenti e via via quell’intuizione si è trasformata in un sistema di assistenza complementare oltre che un esempio straordinario di collaborazione capitale-lavoro. La novità di ieri riguarda il bonus vita: l’azienda riconosce un contributo di 30 mila euro agli eredi in caso di decesso di un dipendente, anche fuori dal luogo di lavoro. L’importo sale a 70 mila se nel nucleo familiare c’è un figlio minore, uno studente under 30, un disabile o anche solo se la famiglia aveva acceso un mutuo sulla prima casa. A beneficiarne saranno i 10 mila dipendenti degli stabilimenti italiani.
Spiega il presidente Leonardo Del Vecchio: «Con il bonus vita inauguriamo un nuovo percorso di crescita del sistema welfare e di quella cultura di attenzione e responsabilità verso le persone che è profondamente radicata nella storia di Luxottica. Il welfare si amplia in accordo con la nuova visione imprenditoriale: pensiamo a strategie di lungo periodo, alla qualità della nostra crescita e alla sua sostenibilità. La serenità delle nostre persone e delle loro famiglie rappresenta un elemento chiave per il nostro successo».
Per ogni senior part time arriva un nuovo assunto
Ieri Luxottica ha anche annunciato il varo definitivo del patto generazionale. Cento lavoratori a tre anni dalla pensione potranno chiedere il part time al 50% senza alcuna incidenza sul proprio trattamento pensionistico e al loro posto il gruppo assumerà un giovane a tempo indeterminato. Del Vecchio lo definisce «un esempio di solidarietà tra generazioni» che offre ai giovani l’ingresso nel mondo del lavoro e ai lavoratori un fine carriera più soft «senza che l’azienda perda il valore della loro esperienza». In questi anni l’esempio di Agordo è stato replicato in molte altre aziende (anche bancarie) e rappresenta un esempio di innovazione sociale negli anni della Grande Crisi. Per Del Vecchio «è un nuovo modo di investire sulle persone superando i confini del sostegno economico di breve periodo» e con l’aggiunta del bonus vita «il messaggio che diamo alle famiglie è che non saranno sole nell’affrontare i momenti di difficoltà». E’ il riconoscimento del primato del capitale umano nell’industria di oggi che Del Vecchio sintetizza così: «I nostri talenti sono il bene più prezioso e hanno reso possibile il mio sogno di creare un’azienda di successo»
il Corriere della Sera