Secondo i bookmakers le possibilità di uscita dall’Unione sono precipitate al 23%, dal 43% di una settimana fa: la divisa britannica è ai massimi dell’anno. Janet Yellen parla di nuovo al Comitato servizi finanziari. Prese di beneficio a Tokyo: -0,6%. Recupera il petrolio: il Wti torna a 50 dollari al barile
Vigilia di referendum sulla Brexit per i mercati finanziari e – al netto delle parole che il presidente della Fed, Janet Yellen, rivolgerà al Comitato servizi finanziari – l’attenzione non può che concentrarsi verso la Gran Bretagna, in cerca degli ultimi indizi sull’esito della consultazione. I politici sparano le ultime cartucce per sostenere l’una o l’altra parte, mentre i sondaggi condotti via telefono o web sono assolutamente incerti. Gli investitori, in particolare a partire dall’omicidio della deputata laburista Jo Cox, sono tornati a credere che prevarrà lo status quo e la permanenza nell’Unione, premiando i titoli azionari e la sterlina. La divisa britannica tratta infatti ai massimi contro il dollaro (in area 1,47) dallo scorso gennaio, sospinta dal fatto che l’indice realizzato da Oddschecker – che traccia le possibilità di vittoria del “leave”, l’uscita dall’Unione, in base alle quote dei bookmakers – ha segnato un netto calo della Brexit al 26%, dal 43% di una settimana fa.
In ogni caso, il timore per i possibili contraccolpi sui mercati sono elevati e se Mario Draghi ha detto che “la Bce è pronta a tutto”, negli Usa le autorità finanziarie si sono riunite per mettere a punto un piano di emergenza. I mercati europei trattano contrastat: Milano, partita in rialzo, gira in calo dello 0,8%. Parigi e Fancoforte sono più convinte a +0,2% e +0,4%, mentre Londra è invariata.
In mattinata, i listini asiatici nel loro complesso hanno tenuto a fatica una giornata di guadagni. Chiusura in flessione per la Borsa di Tokyo. L’indice Nikkei, al termine delle contrattazioni, ha registrato una perdita dello 0,64% a quota 16.065. In terreno positivo, invece, sia Shanghai che Hong Kong, entrambe intorno al +0,7%.
La giornata prevede tre importanti dati macro: l’indice dei prezzi delle case e le vendite di case esistenti negli Stati Uniti e la fiducia dei consumatori nell’Eurozona. Oggi le banche europee possono inoltrare alla Bce le richieste di accesso alla prima delle nuove aste Tltro2, di liquidità a tasso zero (o anche negativo): si attende un prelievo netto di 50 miliardi di euro. La numero uno della Fed, Janet Yellen, riferisce al Comitato dei servizi finanziari sulla salute dell’economia americana. Già ieri, nel primo di due giorni di audizioni parlamentari su economia e politica monetaria, Yellen ha difeso una posizione accomodante a sostegno della crescita, definita tuttora “appropriata” davanti alle incertezze vissute dalla ripresa e al rischio di un’uscita della Gran Bretagna dall’Ue (l’agenda dei mercati).
Lo spread tra Btp e Bund è in lieve restringimento sotto 140 punti base, con il titolo decennale italiano che rende l’1,45% sul mercato secondario. L’euro è in rialzo sul dollaro, ma in calo rispetto allo yen stamane in avvio di giornata. La moneta unica viene scambiata a 1,1275 dollari e 117,7 yen.
Chiusura in rialzo minimo, ieri sera, per la Borsa di Wall Street dove l’indice Dow Jones ha terminato gli scambi a 17.829 punti (+0,14%) e il Nasdaq a 4.843 punti (+0,14%). A sostenere le quotazioni ci ha pensato l’andamento del petrolio, con il Wti che al Nymex si è portato sopra 50 dollari al barile. Il Brent tratta invece a 51 dollari. Leggera flessione per l’oro, che ha ripiegato sotto 1.270 dollari l’oncia.
di RAFFAELE RICCIARDI, La Repubblica