Il marchio passa alla Fida di Asti che creerà un polo con oltre il 5% della quota di mercato. La cessione era nell’aria da quando Nestlé aveva annunciato 60 milioni di investimenti sul “Bacio” lasciando da parte la Rossa
Rossana torna a casa. Dopo i tanti marchi storici italiani passati all’estero (ultimi in ordine temporale l’Inter e le cucine Angelo Po), uno torna in Italia per andare a costruire il polo della caramella nell’astigiano. La Rossa Perugina, nata in Umbria nel 1926, in onore di Roxanna la donna amata da Cyrano de Bergerac, passa dal gruppo Nestlé alla piemontese Fida insieme all’intero ramo d’azienda delle caramelle tra cui anche , FondentiGlacia, Fruttallegre, Lemoncella e Spicchi. La cessione era nell’aria da tempo, soprattutto dopo che a inizio marzo la multinazionale svizzera aveva annunciato 60 milioni di investimenti in tre anni sul Bacio Perugina e chiariato che non avrebbe più speso un euro per le Rossana perché secondo l’azienda il business (che rappresenta il 2% della quota di mercato) non reggerebbe. I sindacati che aveva contestato con forza la decisione di Nestlé adesso guardano con attenzione all’operazione con Fida, azienda astigiana nata nel 1973, che opera esclusivamente nel settore delle caramelle come marchi come Sanagola e Charms. Con l’acquisizione, quindi, i piemontesi che attualmente hanno una quota di mercato del 3,5% si rafforzeranno ulteriormente con l’obiettivo di far salire il fatturato arrivato lo scorso anno a circa 15 milioni di euro. “Ci ha colpito il calore e l’affetto dimostrato dai consumatori nei confronti di Rossana negli ultimi mesi”, ha commentato Leo Wencel, capo Mercato Gruppo Nestlé in Italia, che aveva deciso di lasciare in un angolo le caramelle italiane e adesso dice: “Siamo lieti di aver trovato un partner solido ed esperto nel settore che, siamo sicuri, saprà continuare a valorizzare nel modo migliore questi brand e assicurare loro un futuro di successo”. Soddisfatto Eugenio Pinci, presidente e ad di Fida: “Siamo orgogliosi dell’accordo raggiunto oggi che, grazie a significative sinergie tecnologiche, produttive e commerciali, ci consente di rafforzare la nostra posizione sul mercato ampliando il nostro portafoglio prodotti con brand storici molto amati. Siamo pronti a investire risorse umane ed economiche nel loro sviluppo e nella loro valorizzazione”.
Repubblica