Il primo trimestre del gruppo. Ricavi stabili. Giovedì l’assemblea per sostenere l’offerta su Rcs. Per La7 pubblicità a +4% ed ebitda positivo per 31 mila
Cairo communication archivia il primo trimestre nuovamente in utile, pari a 1,7 milioni di euro, ma in calo del 10,5% rispetto agli 1,9 milioni dello stesso periodo 2015. I ricavi consolidati lordi per 63,7 milioni sono sostanzialmente stabili (-0,6%) mentre l’ebitda sale del 33,2% a quota 3,5 milioni e l’ebit del 56,5% intorno agli 1,2 milioni di euro, «anche grazie all’andamento della raccolta pubblicitaria sui canali La7 e La7d e le testate» periodiche, hanno precisato dal gruppo guidato da Urbano Cairo dopo che il cda ne ha approvato ieri i risultati al 31 marzo scorso.
In particolare, la raccolta lorda sui due canali tv è aumentata del 4% pari a 36,6 milioni, le inserzioni sui magazine dell’editrice sono cresciute invece del 16% (+6% a perimetro omogeneo) superando i 5 milioni. A proposito di riviste, già impegnato nella conquista del 100% di Rcs-Corriere della Sera (di cui è socio al 4,7%), Cairo ha lanciato lo scorso 20 aprile Enigmistica Più, al prezzo di lancio di 50 centesimi e con un venduto finora di 250 mila copie.
Alla fine dei primi tre mesi di quest’anno, la posizione finanziaria netta è sempre positiva e sale a 108,6 milioni dai 105,8 milioni di fine 2015. Gli analisti hanno dato il loro ok ai conti dei primi tre mesi, anche se qualcuno ha distinto da un lato posizione finanziaria netta e ricavi «sostanzialmente in linea con le attese» e, dall’altro, «l’ebitda, l’ebit e l’utile netto» inferiori alle previsioni «a causa di costi più elevati». Complessivamente, sempre a giudizio di qualche esperto, il primo trimestre è stato più debole delle attese. Quindi, a guardare il versante dei costi, quelli totali della produzione sono diminuiti a 38,1 milioni dai precedenti 41,5 milioni mentre quelli del personale sono saliti sui 16,2 milioni dai 14,3 milioni. Tra le attività di Cairo, è La7 che continua la cura dimagrante sui costi della produzione, oggi pari a 18,4 milioni e nel primo trimestre 2015 pari a 22,5 milioni (giù di 4,1 milioni). Costi al rialzo invece sia per il personale de La7 sia per produzione e dipendenti dei periodici e della concessionaria interna.
Andando nel dettaglio delle singole attività, il totale ricavi dei periodici passa a 22,7 milioni da 22,2 milioni. L’ebitda è di 2,9 milioni contro i precedenti 3,2 milioni, l’ebit di 2,6 milioni da 3 milioni. Per i soli magazine l’utile netto è di 1,7 milioni (pari a quasi 2 milioni nel 2015).
Spostandosi in televisione, La7 e La7d hanno mosso un business di 27,7 milioni mentre nel 2015 il dato sfiorava i 29 milioni. L’ebitda è comunque positivo per 31 mila euro, l’ebit negativo per quasi 2 milioni a fronte di ammortamenti e svalutazioni per altri 2 milioni di euro (rispettivamente -1,4 mln e -2,7 mln nel 2015). Il risultato netto del periodo è negativo per 337 mila euro (-327 mila euro l’anno scorso).
Infine la concessionaria pubblicitaria ha registrato ricavi per 35,2 milioni di euro contro i precedenti 34,4 milioni. L’ebitda è di 604 mila euro (822 mila l’anno scorso), l’ebit di 542 (459 mila euro) e il risultato netto è positivo per 337 mila euro (264 mila euro).
Discorso a parte per le attività come operatore di rete con i primi dati completi comunicati tra ricavi per 251 mila euro, un ebitda e un ebit negativi per 49 mila euro e ancora un rosso di 36 mila euro. Di recente Cairo ha confermato di voler ottimizzare la disponibilità residua di banda lanciando un nuovo canale o affittandola a editori terzi. Per l’intero 2016, comunque, l’imprenditore piemontese si aspetta «un margine operativo lordo positivo». Prima della fine dell’anno, comunque, Cairo avrà da giocarsi la partita Rcs guidata dall’a.d. Laura Cioli, cominciando giovedì prossimo dall’assemblea straordinaria della Cairo communication per approvare la ricapitalizzazione finalizzata all’emissione di azioni da scambiare con quelle Rcs. Gruppo che, secondo indiscrezioni di stampa, sta cercando di chiudere la trattativa con le banche sul debito entro fine maggio. Giusto poco prima che parta l’offerta dell’imprenditore alessandrino. Ieri il titolo Cairo ha chiuso a -1% a 4,732 euro.
Marco A. Capisani, Italia Oggi