“Il problema dei non performing loan è il principale problema che abbiamo in Italia e va trattato con attenzione. Sarebbe facile forzare il recupero dei crediti, ma significherebbe mettere in difficoltà le imprese, i clienti e le banche”, ha dichiarato il presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros Pietro, all’indomani dell’incontro di ieri a palazzo Chigi tra i vertici di Banca d’Italia, Cdp, Unicredit , Intesa Sanpaolo e Il Ministero dell’Economia. Tra i temi al centro dell’incontro c’è stato anche quello dei crediti deteriorati (Npl) con la necessità di nuovi interventi. “Quindi”, ha proseguito Gros Pietro a margine del convegno di apertura del Salone del Risparmio a Milano, dove è previsto anche l’intervento del Ministero dell’Economia, Pier Carlo Padoan, “il recupero accelerato e molto energico dei crediti potrebbe mettere in difficoltà soprattutto le pmi”. Allo stesso tempo “avverrebbe a valori che non sono ragionevoli, perché le pmi si stanno riprendendo. Non avrebbe senso cedere questi crediti a prezzi che sono soliti pagare i fondi avvoltoi”. Intesa Sanpaolo da tempo sta lavorando su questo tema. “Intendiamo continuare su questa strada, se altre banche vorranno seguirci, saremo contenti”. Comunque il problema delle sofferenze bancarie è più ampio rispetto allo strumento dei Gacs, ha aggiunto il presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo , precisando che i Gacs sono uno strumento per un particolare problema “ma è opportuno mettere in sicurezza un sistema più ampio di crediti che sono in difficoltà ma buoni”. Di questo tema “non si è mai trattato con l’Unione europea”.
Milano Finanza