Apollo insiste su Carige: “Offerta non ostile per creare un polo aggregante”
Un’offerta amichevole e non ostile per fare di Carige un “polo aggregante” capace di guardare alla quattro banche in risoluzione che sono in fase di cessione: Carife, Banca Marce, Banca Etruria e Carichieti. Secondo quanto riferiscono fonti finanziarie all’Ansa, quindi, l’operazione proposta del fondo Apollo “non è ostile”, ma mira a risolvere alla base e in un’unica soluzione i problemi della banca genovese Carige sul fronte delle sofferenze, del funding e della liquidità. Le indiscrezioni filtrano alla vigilia della prima riunione del nuovo consiglio di amministrazione espressione del primo azionista del gruppo – Malacalza Investimenti – che nei giorni precedenti all’assemblea aveva fatto muro sull’offerta del fondo che propone di rilevare il portafoglio sofferenze e successivamente sottoscrivere un aumento di capitale riservato della banca per mantenerne l’equilibrio patrimoniale. Insomma, nonostante le resistenze Apollo vorrebbe trattare con gli azionisti di Carige. Il fondo, infatti, punta a creare una banca indipendente mantenendo la sede mantenuta a Genova, ma con una funzione “di polo aggregante” che potrebbe guardare anche alle quattro banche in risoluzione (una o più) che sono in fase di cessione. In quest’ottica, Apollo ricorda il rapporto già avviato con Carige nel campo delle assicurazioni (fu proprio la banca a finanziare il fondo per l’operazione) e ribadisce l’interesse a sviluppare un istituto di credito in una prospettiva non di breve termine e speculativa. L’offerta di Apollo si compone, nei dettagli, di una proposta da 695 milioni per rilevare un portafoglio di Npl. Per sterilizzarne gli effetti sul patrimonio, all’acquisto seguirebbe un aumento di capitale da 550 milioni, riservato al fondo per mezzo miliardo e offerto in opzione ai soci per i restanti 50 milioni. La decisione spessa al nuovo cda, ma difficilmente l’argomento sarà affrontato nel consiglio di domani chiamato soprattutto ad attribuire le deleghe ai nuovi vertici. La banca ligure, però, non chiude ad alcuna soluzione ed è aperta ad ascoltare proposte che vengano da Apollo o altri soggetti. Di certo la trattavia è ancora in una fase embrionale e nessuno degli attori in campo sembra avere fretta. Apollo, però, potrebbe essere “la capofila” dell’arrivo sul mercato italiano di fondi esteri che puntano a ottenere dei buoni margini dalla cessione delle sofferenze e in più in generale dalle manovre sul settore. D’altra parte con le nuove norme europee i poteri della vigilanza (Bce e Banca d’Italia) si sono molto rafforzati e i cda sono obbligati a prendere in considerazioni proposte formali e, nel caso queste non vengano accettate, fornire un piano alternativo credibile e fattibile. Non è quindi escluso che altre proposte possano arrivare nelle prossime settimane. Certo i prezzi delle sofferenze, visto che un mercato non è ancora partito, li fa in buona parte il compratore allineandosi a quel 17-18% fissato per i deteriorati delle 4 banche. E anche sulla cessione delle 4 ‘good’ bank’ le proposte potrebbero essere ben al di sotto del 1,8 miliardi del valore attribuito dal Fondo di Risoluzione visti i multipli con i quali vengono valorizzate le banche italiane.
Repubblica