Si tratta della terza esplosione in meno di un anno
YENAGOA, Nigeria. L’esplosione di un oleodotto nel Delta del Niger durante dei lavori di riparazione ha causato la morte di tre persone e molti feriti.
L’esplosione è avvenuta domenica ma i corpi sono stati recuperati solo oggi dopo che l’incendio è stato domato.
“La notizia di un altro tragico incidente nell’industria petrolifera che è costata la vita di tre persone… è un grande shock per l’Environmental Rights Action (Era)”, dice Morris Alagoa, un attivista al gruppo. Secondo l’attivista il gasdotto è di proprietà dell’Eni ma non c’è stata una conferma immediata da parte della major italiana.
Appena pochi mesi fa, a gennaio 2016, ci è stata una nuova esplosione per opera di Alcuni miliziani che hanno fatto saltare un oleodotto nella regione del Delta del Niger, nel sud della Nigeria. L’impianto era della Nigerian Agip Oil Company, sussidiaria dell’Eni, e l’esplosione ha provocato una “enorme” perdita di greggio in mare e nei siti dei pesca locali, come ha riferito un funzionario dell’azienda petrolifera di Stato.
L’incidente più grave, per numero di vittime, risale invece a luglio 2015, in Nigeria, avvenuto sempre in un oleodotto dell’Eni. Un gruppo di operai è stato spazzato via da una potente esplosione mentre stava lavorando all’oleodotto che unisce Tebidaba e Clough Creek. L’esplosione ha ucciso 12 persone e ferite 3, l’intera squadra al lavoro.
Secondo quanto ha comunicato l’Eni, la squadra – che faceva parte di una società locale addetta alla manutenzione – stava lavorando ad un tratto che era stato sabotato nei giorni scorsi, quando c’è stata l’esplosione. Le cause sono ancora ignote e le autorità locali stanno investigando sull’accaduto.