Il mercato auto europeo è salito del 14% a febbraio, see grazie a crescite sostenute in tutti i principali Paesi. La performance del Lingotto è stata superiore alla media: +22, 4% con una quota di mercato salita al 7,4%. Acquisti sul titolo
Febbraio positivo per le immatricolazioni di auto in Europa, con Fca che guadagna una posizione ai danni di Ford nella classifica dei costruttori del Vecchio continente e Volkswagen che continua a pagare la debolezza legata allo scandalo sulle emissioni truccate.
Il mercato europeo dell’auto cresce anche a febbraio: le immatricolazioni – secondo i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei – sono state 1.092.825, il 14% in più dello stesso mese del 2015. Nei primi due mesi dell’anno le consegne sono state 2.186.605, con un incremento del 10% sull’analogo periodo dell’anno scorso. I dati si riferiscono all’ Europa dei 28 più i tre Paesi Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera).
Si tratta del trentesimo mese consecutivo di crescita. Le immatricolazioni a febbraio sono aumentate in tutti i principali mercati: Italia (+27,3%), Francia (+13%), Spagna (+12,6%) e Germania (+12%) hanno registrato incrementi a doppia cifra. Anche nei primi due mesi 2016 le immatricolazioni sono cresciute nei mercati europei con Italia (+22,6%) e Spagna (+12,4%) che hanno registrato le migliori performance. In Francia (+8,7%), Germania (+7,8%) e Regno Unito (+4,7%) le consegne sono aumentate ma con inferiori tassi di crescita.
In questo contesto, continua a correre Fca: a febbraio le immatricolazioni del gruppo sono state 80.963, il 22,4% in più dello stesso mese 2015, a fronte di una crescita del mercato del 14%. La quota sale così dal 6,9% al 7,4%, mentre Frod, che a gennaio era davanti, scivola dietro con una quota del 6,7%. In crescita tutti i brand: +24,4% Fiat, +23,9% Jeep, +15,9% Lancia Chrysler, +8,6% Alfa Romeo. Nei primi due mesi dell’anno le consegne del gruppo sono state 153.645, il 18,5% in più dell’analogo periodo 2015, con la quota che passa dal 6,5 al 7%. Notizie che fanno scattare gli acquisti sul titolo in Borsa. Volkswagen, invece, ha visto la quota scendere a febbraio al 24%, dal 25,4 di un anno prima.
La Repubblica