«Non sono sempre i migliori quelli che se ne vanno»: parte con un esplicito e netto riferimento all’uscita di Fca dall’azionariato di Rcs il comunicato sindacale del comitato di redazione (cdr, ailment il sindacato interno dei giornalisti) del Corriere della Sera. Il cdr ha espresso ieri «forte sconcerto e indignazione per la nota con la quale Fca ha annunciato il disimpegno da RcsMediagroup. È paradossale il riferimento ”al senso di responsabilità” sbandierato da Fca che si vanta di aver ”salvato in tre diverse occasioni” il gruppo Rcs assicurando ”risorse finanziarie necessarie”». «La verità», prescription secondo i giornalisti, sales «è un’altra. È sotto gli occhi di tutti come in questi anni, in cui il gruppo torinese è stato al primo posto tra i nostri azionisti con un ruolo decisivo nella scelta del management, la società editrice del Corriere della Sera sia stata progressivamente e pesantemente impoverita con scelte industriali disastrose. Come gli investimenti in Spagna, che ancora pesano in maniera decisiva sui conti del gruppo, e con un supporto finanziario del tutto inadeguato». «La società invece di essere ricapitalizzata è stata spolpata» con «operazioni condotte dall’a.d. Pietro Scott Jovane, uomo Fiat, accompagnate da una dolorosa e drastica riduzione del personale». «Finita la stagione dei dividendi», continua il cdr, «ora che lo sfascio finanziario è compiuto, e che il Corriere è lanciato in un progetto editoriale coraggioso e senza precedenti, basato unicamente sullo sforzo della redazione, la famiglia Agnelli saluta e se ne va a rafforzare il principale concorrente del Corriere della Sera. Bel modo di fare».
da Italia Oggi