L’indicatore di Confcommercio traccia un rialzo dei consumi dell’1, ampoule 4% rispetto al primo mese del 2015. Auto e moto spiegano gran parte della crescita annua
I segnali di ripresa dei consumi sono ancora timidi, come testimonia d’altra parte la crescita delle riserve degli italiani depositate in banca (70 miliardi di liquidità congelata in più nel corso degli ultimi dodici mesi). A certificare questa situazione è oggi l’indicatore dei consumi Confcommercio, che registra a gennaio un andamento invariato rispetto al mese precedente ed una crescita dell’1,4% tendenziale, cioè rispetto al gennaio del 2015. Lo riferisce una nota dell’associazione, che precisa come il dato rilevato nell’ultimo mese abbia determinato una modesta crescita della media mobile a tre mesi, confermando una modesta tendenza al recupero. “Il profilo della domanda delle famiglie appare in linea con quanto registrato da altri indicatori congiunturali che, pur mostrando un progressivo miglioramento del quadro economico, tradiscono l’assenza di slancio della ripresa e il permanere di elementi di incertezza sulle prospettive a breve. Il contesto interno associato alle preoccupazioni sull’evoluzione del quadro internazionale ha determinato a febbraio un arretramento del clima di fiducia delle famiglie, che permane comunque su livelli elevati”. L’Icc di Confcommercio scompone la dinamica per varie tipologie di consumo. Si vede allora una modesta ripresa della spesa relativa ai beni (+0,1%) e un contenuto calo della domanda dei servizi (-0,1%). Relativamente alle singole macro-funzioni di spesa, l’unico incremento significativo ha interessato la spesa per beni e servizi per le comunicazioni (+0,5%). Variazioni positive di modesta entità si sono riscontrate per i beni e servizi per la mobilità (+0,1%), i beni e servizi per la comunicazione (+0,1%), i prodotti alimentari, le bevande e i tabacchi (+0,1%) e per la spesa per abbigliamento e calzature (+0,1%). Hanno segnalato una stabilità sia la spesa per beni e servizi per la cura della persona, ferma anche a dicembre, sia quella per beni e servizi per la casa, che nel mese precedente aveva registrato una riduzione. In flessione è risultata la spesa per beni e servizi ricreativi (-0,3%), dopo il dato positivo di dicembre. Un modesto calo ha riguardato, per la prima volta dopo diversi mesi, anche i consumi relativi agli alberghi, i pasti e consumazioni fuori casa (-0,1%). La viariazione annua dipende soprattutto dal +7,2% di beni e servizi per la mobilità (+7,2%), andamento in linea con quanto registrato nei mesi precedenti, grazie al recupero della domanda di auto e di moto da parte dei privati in atto da diversi mesi. Aumenti in misura più contenuta, ed in attenuazione rispetto ai risultati del mese precedente, si registrano per la spesa per gli alberghi e pasti e i consumi fuori casa (+1,1%), l’abbigliamento e le calzature (+0,9%) e beni e servizi per la cura della persona (+0,8%). Di modesta entità è risultata la crescita della spesa per beni e servizi per le comunicazioni (+0,5%), dopo gli incrementi più consistenti dei mesi precedenti, per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (+0,4%) e per i beni e servizi ricreativi (+0,3%). Segnalano una stabilità i consumi relativi ai beni e ai servizi per la casa, al cui interno hanno un ruolo significativo i consumi di energia elettrica, in ridimensionamento in virtù di temperature più miti.
da La Repubblica