Salgono le presenze negli alberghi, cresce il traffico aeroportuale e gli introiti delle aree museali arrivano a 155 milioni. Eppure il settore perde ancora imprese e dipendenti
Salgono le presenze negli alberghi italiani, migliora il saldo della bilancia turistica rispetto agi stranieri, i visitatori dei musei registrano un record assoluto e anche il traffico aeroportuale cresce significativamente. Sono molti i segnali positivi per il settore ricettivo tricolore, che pure nel 2015 ha perso più di 600 imprese e ha visto scendere il totale degli occupati.
Sono alcuni dei dati che emergono dall’osservatorio sul quarto trimestre di Federalberghi, che permette in alcuni casi di tracciare il bilancio dell’anno passato. Stando ai dati del “Barometro del Turismo”, redatto con l’Ente bilaterale nazionale turismo, nel quarto trimestre prosegue il trend positivo delle presenze in albergo (+3,6%), grazie sia alla componente degli stranieri (+4,1%) che di quella degli italiani (+3,2%).
Bene il saldo della bilancia valutaria turistica (+8,2%): a ottobre, ultimo dato disponibile, le spese degli stranieri in Italia sono state di 2.981 milioni di euro(+1,0% sul 2014), quelle degli italiani all’estero si sono fermate a 1.713 milioni (-1,3% sul 2014) per un avanzo di 1.268 milioni. Altri numeri significativi riguardano i musei: i visitatori di monumenti ed aree archeologiche statali sono stati 43 milioni (+6%) generando introiti pari a 155 milioni (+14%) in tutto il 2015 sul 2014, stando ai dati provvisori del Mibact (e ogni volta su questo punto è giusto ricordare che è grossomodo quanto guadagna il solo Louvre). In rialzo anche i dati sui voli, che sono risultati in crescita del 4,5% sopra 156 milioni.
Come accennato, però, non è tutto oro quel che luccica. Gli occupati in albergo scendono nel totale dello 0,7%, in particolare con un calo dei tempi determinati dell’1,7% e una sostanziale tenuta dei contratti stabili (i dati in questo caso si fermano a settembre). Il saldo delle imprese tra iscritte e cessate è negativo per 629 unità e gli indicatori di fiducia (sia di imprese in generale che del turismo in particolare) sono in calo a dicembre.
“Repubblica”